Roma, 22 mar. (askanews) – La Corea del Nord ha avvertito oggi gli Stati uniti di non pretendere la “completa denuclearizzazione” di Pyongyang, che verrebbe interpretata come una “dichiarazione di guerra”. L’ha affermato il Jo Chol Su, un altissimo funzionario del ministero degli Esteri nordcoreano.
Gli Usa hanno chiesto al Consiglio di sicurezza Onu l’approvazione di una nuova risoluzione che chieda la denuclearizzazione della Corea del Nord in maniera “completa, verificabile e irreversibile” (formula che nel gergo diplomatico è riassunta con l’acronimo CVID), secondo una formula che è di prammatica nella fraseologia americana rispetto a Pyongyang.
Questa ipotesi però si scontra con la posizione assunta ieri in una dichiarazione congiuta sino-russa, dopo il summit del Cremlino tra i presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping, che sostiene la necessità di tener da conto le “legittime preoccupazioni di sicurezza” della Corea del Nord.
“Il rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni unite di nuovo ha ripetuto la litania retorica sull’obsoleto CVID e sulla ‘situazione dei diritti umani'”, ha detto Jo in una dichiarazione diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale nordcoreana KCNA.
“Qualsiasi forza – ha continuato – dovrebbe tenere presente che, se cerca di applicare il CVID alla Repubblica democratica popolare di Corea, sarà trattata in modo risoluto in conformità con la legge coreana sulla politica delle forze nucleari”. E ha aggiunto: “La pressione sulla Corea del Nord per smantellare le sue armi nucleari corrisponde né più né meno a una dichiarazione di guerra”.