Roma, 22 mar. (askanews) – La comunità italiana Lgbtqia+ è in lutto: alla soglia dei 99 anni è morta a Bologna Lucy Salani, figura storica del movimento e della associazionismo per i diritti degli omosessuali italiani. Lucy Salani, nata a Bologna nell’agosto del 1924 e registrata all’anagrafe come Luciano Salani, è passata alla storia come la sola persona italiana transgender italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti dopo aver trascorso sei mesi a Dachau dove fu deportata come omosessuale e antifascista dichiarata nell’autunno del 1944, rimanendovi fino alla liberazione americana del 1945. Al rientro dalla Germania si stabilì a Torino. Per poi fare ritorno a Bologna una volta andata in pensione. Nel 2010 la sua storia è stata raccontata al grande pubblico in due opere letterarie della scrittrice e regista Gabriella Romano
“Con grande commozione – ha annunciato la presidenza dell’Arcigay- partecipiamo al dolore per la scomparsa di Lucy Salani, la cui esistenza ha illuminato la storia del nostro movimento. Lucy era il monumento tangibile della Resistenza delle persone trans*: la sua persecuzione non si interruppe con la liberazione dal campo dì concentramento di Dachau ma fu un’esperienza che la accompagnò per gran parte della sua straordinaria vita. Il suo secolo di vita racchiude tutte le manifestazioni più terribili dell’odio verso le persone trans*. Ci uniamo alla comunità lgbtqia+* bolognese che negli ultimi decenni è stata la grande famiglia di Lucy e ringraziamo di cuore le persone che fino all’ultimo si sono prese cura di lei. Auspichiamo che la città di Bologna voglia dedicarle il giusto tributo”.