Rimini, 22 mar. (askanews) – Finora con i nuovi impianti a fonti rinnovabili sono stati prodotti “oltre 12 gigawatt”. Un numero non ancora sufficiente per affrontare il caro bollette e l’emergenza climatica e per liberare l’Italia dalla dipendenza dall’estero. “E’ chiaro – ha detto il viceministro all’Ambiente, Vannia Gava – che dobbiamo continuare sulla strada di semplificazione”. Infatti, come ha ricordato a margine dell’inaugurazione di K.Ey The Energy transition expo a Rimini, è già “in fase di conversione il decreto semplificazione e Pnrr dove verranno introdotte ulteriori semplificazioni”.
“Se parliamo di transizione ecologica non dobbiamo lasciare indietro nessuno e dobbiamo accompagnare le aziende e aiutarle a sviluppare nuovi settori – ha aggiunto Gava -. Le terre rare non le deteniamo noi, quindi dobbiamo fare in modo che possano essere utilizzate anche attraverso l’economia circolare tutti quei prodotti che possono avere una seconda vita”. Di pari passo il lavoro per incentivare la costituzione delle comunità energetiche: “il decreto l’ha visto il ministro un paio di settimane fa e mi ha comunicato che è stato inviato a Bruxelles; ora attendiamo il suo ritorno”.
“Abbiamo bisogno di fare cultura ambientale, perché non è pensabile che ogni volta che si parla di realizzare un impianto nasca un comitato che dice ‘non nel mio giardino’ – ha aggiunto il viceministro durante il convegno inaugurale della fiera -. Dobbiamo spiegare che le cose vengono fatte in sicurezza e monitorate, ma anche spiegare alla gente che c’è la necessità di andare in questa direzione. La transizione ecologica deve essere fatta insieme, deve essere recepita da tutti gli attori, è un lavoro di squadra”.