Genova, 20 mar. (askanews) – Un dipendente dell’Agenzia delle Entrate di Genova è finito arresti domiciliari con le accuse di peculato, accesso abusivo a sistemi informatici, falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici e falsità commesse da pubblici impiegati incaricati di un servizio pubblico.
L’ordinanza di applicazione della misura cautelare è stata emessa dal gip del tribunale di Genova su richiesta della locale procura ed eseguita dal comando provinciale della Guardia di Finanza. Nei confronti del dipendente dell’Agenzia delle Entrate, che lavorava come cassiere, è stato anche eseguito un decreto di sequestro preventivo per 229 mila euro.
L’uomo è accusato di essersi appropriato di rimborsi destinati ai contribuenti per un valore complessivo di circa 230 mila euro. In totale sono state accertate oltre 420 operazioni di appropriazione.
A far scattare le indagini è stata una denuncia presentata a gennaio dalla stessa Agenzia delle Entrate, che aveva a sua volta avviato autonomamente un’approfondita attività di internal audit, riscontrando numerose e gravi irregolarità da parte del proprio dipendente nella gestione dei rimborsi ai contribuenti.
La procura di Genova ha poi delegato ulteriori attività investigative alla Guardia di Finanza che, attraverso delle intercettazioni audio e video, ha monitorato una serie di operazioni di rimborso del tutto simulate concluse con il prelievo dalla cassa di denaro contante. Nell’abitazione del cassiere i militari hanno rinvenuto 67 mila euro in contanti e numerose monete d’oro.