Roma, 20 mar. (askanews) – L’Italia potrebbe raggiungere la soglia di un miliardo di m3 di biometano da rifiuti organici entro il 2030, ma è necessario indirizzare gli incentivi e le misure del PNRR dedicate al settore per un revamping tecnologico degli impianti esistenti. Lo ha ribadito il Consorzio Italiano Compostatori (CIC) nel corso dell’evento “Biometano da Rifiuti Organici: una filiera innovativa per l’economia circolare”.
Sono 8,3 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde, fanghi e altro) trattati in Italia nel 2021, di cui 7,3 milioni di tonnellate provenienti dalla raccolta differenziata (125,2 Kg/ab/anno). Dalla trasformazione dei rifiuti a matrice organica, sono state ottenuti circa 2,1 milioni di tonnellate di compost, fertilizzante organico che, restituito alla terra, nutre il suolo e aiuta a contrastare il cambiamento climatico.
“L’Italia – spiega Lella Miccolis, Presidente CIC – è leader nella produzione di biometano da rifiuti organici e i nostri associati sono grandi produttori di biometani già da qualche anno. L’Italia da un punto di vista della sicurezza energetica ha ancora molto da fare, il conflitto Ucraina-Russia non ha fatto altro che esasperare questo nostro problema. Dobbiamo diventare, non dico autosufficienti dal punto di vista dei consumi energetici (che dovremmo innanzitutto ridurre) ma almeno che una parte dei consumi inevitabili possano essere coperti da una produzione interna”.
Grazie agli incentivi e all’implementazione delle misure del PNRR dedicate al settore, si potrà procedere e finalizzare la realizzazione ex novo o l’ammodernamento di oltre 50 impianti di produzione di compost e biometano da frazione organica proveniente dalle raccolte differenziate, per toccare quota 300 milioni di m3 di biometano al 2025 e raggiungere la soglia di 1 miliardo di m3 come potenzialità massima al 2030.
“Ci sono tanti fondi Pnrr che vanno nella nostra direzione – prosegue Lella Miccolis Presidente CIC -. Ci sono quelli all’interno del nuovo decreto biometano che vanno a incentivare, sia la parte egli investimenti che di esercizio. E ci sono poi dei fondi Pnrr che vanno nella direzione degli impianti pubblici per favorire la nascita degli impianti laddove non erano presenti o l’introduzione a monte degli impianti esistenti che erano solo di compostaggio, che potranno ora produrre anche biometano”.