Rimini, 17 mar. (askanews) – “Nella sua relazione Landini ci chiede: cosa vi hanno fatto i poveri? Non ci hanno fatto niente, è per questo che non vogliamo mantenerli in una condizione di povertà come ha fatto il reddito di cittadinanza. L’unico modo per uscire da quella condiazione è il lavoro”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al congresso della Cgil a Rimini.
“Atteso che neanche nell’idea iniziale del M5s era previsto il reddito di cittadinanza come un vitalizio ma come uno strumento transitorio, c’è gente che ha preso il reddito per tre anni e si è ritrovata alla condizione di partenza. Vi faccio una domanda: un ragazzo di 30 anni che lo ha preso per tre anni senza aver migliorato la propria condizione di lavoro, a 33 anni è più ricco o più povero?”.
“Il reddito di cittadinanza – ha aggiunto – ha fallito gli obiettivi perché c’era a monte un errore: mettere nello stesso calderone chi poteva lavorare e chi no, dando a tutti la stessa risposta, sovrapponendo assistenza e politiche attive, disincentivando l’offerta di lavoro e favorendo il lavoro irregolare. Non credo che chi è in grado di lavorare debba essere mantenuto dallo Stato con i proventi delle tasse di chi lavora duramente percependo poco più di quello che prende chi ha il reddito di cittadinanza. Vogliamo tutelare chi non può lavorare ma per chi può lavorare la soluzione è proporre posti di lavoro dignitosi o percorsi di formazione, anche con un minimo di retribuzione, in settori in cui è richiesta la manodopera”.