Tel Aviv, 16 mar. (askanews) – Un gruppo di manifestanti ha bloccato a Tel Aviv un pezzo di autostrada in segno di protesta contro la riforma del sistema giudiziario voluta dal governo Netanyahu. Altre decine di cittadini sono scesi in piazza ad Haifa, scene che si ripetono ormai da settimane.
“Siamo preoccupati per la nostra democrazia, siamo preoccupati per il nostro Stato”, dice Liza Tzvi, ricercatrice all’università di Tel Aviv.
“Chiediamo che interrompano l’iter legislativo e aprano un dialogo per raggiungere un compromesso in modo da evitare che Israele si trasformi in una dittatura”, aggiunge Yaara Zegelman, programmatrice presso una start up.
La riforma prevede un cambiamento radicale e senza precedenti del sistema giudiziario basata su tre punti: il Parlamento potrà annullare le sentenze della Corte Suprema con un voto a maggioranza semplice; i giudici della Corte verranno scelti da una Commissione composta a maggioranza da membri del governo; i ministri potranno scegliere i propri consulenti legali finora indipendenti e il cui parere è vincolante.
I timori degli oppositori sono dovuti al fatto che Israele non ha una Costituzione scritta e fonda il proprio diritto sulle decisioni della Corte Suprema.