Milano, 16 mar. (askanews) – Un marketplace per privati ed ecommerce in cui si può pagare attraverso la moneta tradizionale, ma anche con un sistema di cashback al 50% in crediti. Questa l’idea alla base del nuovo marketplace Extraconomy ideato dall’imprenditore romano Andrea Sabbatini, co-fondatore della startup, che proprio in questi giorni sta approdando sul panorama digitale, avvalendosi di un team di venti giovani professionisti.
Nel marketplace di Extraconomy è possibile pagare con la moneta tradizionale, gli euro, ma è anche possibile usufruire di un sistema di cashback al 50%. E cioè: comprando un bene o un servizio, la metà del valore di quanto acquistato sarà restituito in Extracoin, una moneta complementare interna. Questi crediti saranno poi spendibili all’interno dello shop Extraconomy, nonché convertibili attraverso un programma fedeltà. A queste due opzioni se ne aggiungerà presto una terza, la cripto-moneta EXC, già in fase di crowfunding, che faciliterà in futuro sia le attività sulla piattaforma che la diffusione di questa nuova forma di pagamento.
Su Extraconomy, spiegano i promotori del progetto, è possibile trovare veicoli usati e corsi di formazione online, capi di abbigliamento, utensili per l’arredo ed articoli per l’infanzia, device elettronici, sono solo alcuni tra i prodotti e servizi in vendita sullo shop di Extraconomy, dove l’utente può scegliere se essere venditore o acquirente dei beni messi a disposizione sulla vetrina digitale per sfruttare la complementarietà del credito Extracoin che crescerà in base alle interazioni tra utenti sulla piattaforma stessa, aumentandone perciò, progressivamente, il potere economico. Usufruendo della vetrina di un marketplace già esistente, inoltre, si abbatteranno i costi relativi all’apertura e al mantenimento di un proprio e-shop, traendo vantaggio dalla rete della community che amplia le possibilità di business.
Il team di Extraconomy dichiara poi di essere particolarmente attento alle tematiche green: “La scelta di questa forma di marketplace – ha aggiunto Sabbatini – rappresenta, infatti, un’alternativa sostenibile allo shopping tradizionale, poiché incentivando il riutilizzo e il mercato del second-hand si contribuisce alla riduzione dei consumi e delle produzioni, dando una seconda vita agli oggetti. Inoltre l’ecosistema Extraconomy potrebbe spingere i commercianti a smobilizzare le merci ferme in magazzino vendendole on-line. Si tratta di un impatto importante sull’ecologia e sullo smaltimento dei rifiuti: sappiamo, per fare un esempio, che l’industria della moda è seconda solo a quella del petrolio per produzione di scarti, una quantità che oscilla tra le 4 e le 5 miliardi di tonnellate di Co2 ogni anno. Dando un’ulteriore possibilità agli abiti usati ne guadagna sia l’utente, in termini di risparmio economico, che l’ambiente, in fatto di risparmio energetico e industriale”.
La peculiarità della piattaforma risiede anche nel vantaggio di poter ottenere un credito che aumenta ad ogni azione di vendita e diventa utile per le successive operazioni tra utenti: “ogni volta che l’utente coinvolgerà direttamente un nuovo soggetto, o attraverso una vendita o per geolocalizzazione, diventerà in prima persona stakeholder di un progetto di economia partecipata e circolare. Ciò gli permetterà di diversificare i guadagni e incrementare i profitti, e quindi anche i crediti, da una qualsiasi compravendita operata da utenti terzi agganciati al proprio account o facenti parte del proprio circolo economico”. Extraconomy, oltre ad essere navigabile da qualsiasi device, può contare anche su un’app dedicata per il sistema Android e iOS.