Idrogeno verde, l’innovativo macchinario made in Italy di H2Energy – askanews.it

Idrogeno verde, l’innovativo macchinario made in Italy di H2Energy

Nato nel Lab dove si testano le migliori condizioni per l’oro verde
Mar 16, 2023

Roma, 16 mar. (askanews) – Siamo a Pizzighettone, in provincia di Cremona, negli stabilimenti di H2Energy, azienda italiana che produce macchinari industriali innovativi per la generazione di Idrogeno Green, quello che la UE ha recentemente messo al centro del suo Repower Eu perché considerato il più amico dell’ambiente, il più pulito, prodotto da energie rinnovabili e privo di emissioni di anidride carbonica. Nata durante la pandemia dall’idea di 3 soci lombardi (Claudio Mascialino, Riccardo Ducoli e Saro Capozzoli), l’azienda che vuole tutelare l’eccellenza di una filiera dell’idrogeno tutta italiana, si caratterizza anche per la presenza al suo interno di un Laboratorio di Ricerca&Sviluppo molto innovativo per la ricerca sull’idrogeno verde.

Proprio da questo laboratorio che lavora con macchinari altamente performanti è uscito il primo stack innovativo di H2Energy (cuore pulsante della macchina che produce idrogeno) basato su una nuova tecnologia a membrana solida alcalina – che sarà presentato tra pochi giorni alla vetrina nazionale della transizione energetica di Key Energy, a Rimini.

Da oggi, questo laboratorio dotato di staff e macchinari che solo poche realtà accademiche italiane possono vantare, apre anche alle aziende esterne, per velocizzare e testare la produzione di Idrogeno green per tutti. Al suo interno, oltre ad uno staff di chimici, ingegneri dei materiali e fisici, sono presenti macchinari con tecnologie innovative ad alta precisione di misurazione, come quelli del Fraunhofer Institute, il celebre ente di ricerca tedesco leader mondiale per la ricerca applicata. Obiettivo? Sperimentare e tutelare l’eccellenza di una filiera tutta italiana senza dover comprare pezzi di impiantistica all’estero, e arrivare quindi a produrre il miglior idrogeno green e italiano dall’inizio alla fine del processo, per usi industriali e civili e pensando ai primi impianti di carburante a idrogeno per arrivare anche alle applicazioni di consumo domestico.

L’azienda, che ha appena gestito un aumento di capitale da milioni di euro (con investitori che sono anche partner industriali) per seguire l’obiettivo della decarbonizzazione e realizzare elettrolizzatori industriali innovativi capaci di generare idrogeno per grandi consumi, si è presentata lo scorso anno alla fiera mondiale della tecnologia di Hannover con un elettrolizzatore a membrana a scambio protonico (PEM)di taglia 1MW, capace di produrre una quantità pari a circa 18 kg di Idrogeno verde all’ora con tecnologia innovativa.

Tra i suoi obiettivi di oggi, H2E, vuole diventare uno dei poli di eccellenza del Made in Italy nel mercato della transizione energetica avviando la costruzione di una gigafactory di elettrolizzatori realizzati con tecnologia avveniristica e innovativa. Ad oggi già sul mercato, lavora con partner industriali nel settore alimentare e logistico ed è in grado di fornire impianti ad idrogeno chiavi in mano per diverse applicazioni industriali e civili.

Come spiega Claudio Mascialino, Ceo di H2E, anche ingegnere meccanico e ricercatore in ingegneria chimica e di processo presso l’università di Guilford in UK “il motore di obiettivi tanto ambiziosi è aver investito molto, e in anticipo, su Ricerca e Sviluppo. Infatti, abbiamo lanciato e avviato la realizzazione del nostro centro di ricerca interno in concomitanza con la nascita dell’azienda lo scorso anno, perchè il nostro obiettivo era entrare presto nel mercato – così abbiamo coinvolto e riportato in Italia alcuni cervelli tecnici ed esperti del settore che lavoravano in aziende competitor estere o in enti di ricerca e abbiamo investito oltre che nelle migliori competenze, anche nei migliori macchinari per progettare e testare materiali e componenti al fine di realizzare elettrolizzatori innovativi per la produzione di Idrogeno verde in maniera da raggiungere il miglior rapporto qualità/prezzo che permetta la diffusione di questo oro verde nelle diverse e innumerevoli applicazioni. Oggi questa unità interna, il Lab di Ricerca e Sviluppo vuole diventare una eccellenza di riferimento anche per il mercato. Perchè chi vuole può sperimentare i suoi materiali e le tecnologie per la produzione di idrogeno qui da noi usufruendo del nostro team di esperti e dei nostri macchinari innovativi ad alta precisione che pochissimi possono permettersi perchè molto costosi”.

“Nel nostro Lab – spiega Massimiliano Boccia, Responsabile Lab Ricerca e Sviluppo H2E- abbiamo effettivamente attrezzature e macchinari che solitamente sono relegati solo ad ambienti accademici, e in Italia non ce ne sono altri, possiamo programmarli e customizzarli su esigenze specifiche per valutare tutti i parametri associati ai materiali coinvolti nella costruzione degli elettrolizzatori per la produzione di idrogeno green. E cosa ancora più importante, abbiamo le figure di competenza elettrochimica per interpretare e valutare i risultati. Cosa possiamo testare? Tutti i materiali utili al processo di produzione di una cella elettrolitica e quindi, membrane, strati porosi e catalizzatori. Questo significa che presto e già oggi siamo in grado di arrivare a produrre un idrogeno green e in quantità elevate per arrivare a coprire i consumi di applicazioni più diverse fino al consumo domestico. Fino ad oggi abbiamo lavorato sullo screening dei materiali analizzando diverse membrane alcaline presenti sul mercato. In sintesi, abbiamo riprodotto in scala da laboratorio le condizioni che si verificano negli elettrolizzatori commerciali anche spingendole all’estremo per vedere come si comportano i materiali. Siamo in grado di fare qualsiasi test sulle membrane, sapere quanto è conduttiva, quanta acqua assorbe, quanto resiste, possiamo caratterizzarle secondo parametri meccanici, elettrochimici e soprattutto valutarne la durata delle proprietà nel tempo. Questo lavoro ci ha portato a sviluppare nuovi materiali, innovativi e competitivi rispetto a quelli che sono presenti sul mercato. E questo potremo farlo anche per i catalizzatori. Adesso siamo pronti per testare la sintesi dei materiali da utilizzare nella tecnologia innovativa di nostra proprietà, in fase di brevettazione, che applicheremo entro un anno”.

La politica di ricerca di H2E viaggia su due binari. Da una parte, si sperimentano nuovi materiali e performance per riprodurre le condizioni migliori per la produzione del suo idrogeno green e degli elettrolizzatori innovativi che lo producono. Dall’altra parte, c’è un’apertura all’esterno, per testare materiali e fare screening anche per altre aziende. Avendo questi macchinari e queste competenze la mission finale è potenziare il mercato, e aiutare terzi a migliorare i risultati, per arrivare nel più breve tempo possibile a più idrogeno green, italiano, e per tutte le possibili applicazioni.