Roma, 15 mar. (askanews) – La sostenibilità declinata nella ricerca scientifica, nell’organizzazione, nella didattica e nella terza missione sarà il faro dell’azione dei prossimi anni dell’università italiana. Un tema al centro dei festeggiamenti per il 30esimo anno di vita dell’Università Campus Bio-Medico di Roma: “Radici profonde e sguardo al futuro” il motto dell’anniversario, con il quale l’ateneo, opera apostolica dell’Opus Dei, riscopre e ribadisce le proprie origini guardando al futuro con un approccio One Health per raggiungere la salute globale sulla Terra.
Con quasi 3mila studenti, 14 corsi di laurea e 26 scuole di specializzazione, la mission del Campus è una formazione multidisciplinare e internazionale per formare nuove figure professionali in grado di utilizzare al meglio le potenzialità degli strumenti tecnologici a servizio della persona, dalla robotica alla sensoristica, all’intelligenza artificiale.
Il Prof. Eugenio Guglielmelli – Rettore Università Campus Bio-Medico di Roma: “Abbiamo investito con un approccio inverso, dal letto del paziente, dalla cura della persona a tecnologie abilitanti, un’innovazione sempre più capace di dare qualità della vita, delle cure dell’assistenza, fino alla tematica strategica di sviluppo sostenibile One Health su cui abbiamo fondato la nostra più giovane facoltà dipartimentale, area su cui stiamo investendo anche in molti progetti del Piano nazionale ripresa e resilienza e dei Fondi complementari, fortemente strategici per lo sviluppo del nostro Paese a cui speriamo di contribuire in modo sempre più significativo”.
La terra come “Casa comune” è stato uno dei temi affrontati nella prolusione per l’avvio del nuovo anno accademico dalla professoressa Marcella Trombetta, preside della Facoltà Dipartimentale Scienze e Tecnologie per lo sviluppo sostenibile e One Health: “Noi abbiamo bisogno di trasformare il nostro pianeta e l’università con il suo avanzare scientifico, come è stata protagonista di una forza geologica planetaria il secolo scorso, in questo secolo sarà ed è protagonista della risoluzione dei problemi che sono stati connessi e che ci hanno portato a quello che siamo oggi”, spiega la Prof.ssa Trombetta.
Per il trentesimo anniversario, all’Università Campus Bio-Medico è partito in questo anno accademico il corso MedTech di Medicina e Bioingegneria, abbinato ad una laurea triennale in Biomedical Engineering, per formare medici-ingegneri del futuro che sappiano utilizzare le nuove tecnologie al servizio dei pazienti ed immaginare le cure del domani: “Due corsi in inglese molto multi interdisciplinari – spiega ancora il Rettore Eugenio Guglielmelli- con l’idea di formare medici sempre più pronti a un uso consapevole, appropriato, innovativo delle tecnologie avanzate, anche potendo conseguire una doppia laurea nelle discipline di Medicina e Bioingegneria”.
E da quest’anno al via al Campus una campagna sui temi della sostenibilità per sensibilizzare studenti e dipendenti a comportamenti più ecologici e sobri: tra gli obiettivi, ridurre dell’80 per cento in un anno il consumo di plastica nell’università.