Roma, 14 mar. (askanews) – Un caccia russo Su-27 è entrato in collisione con un drone Reaper Mq-9 statunitense che volava nello spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero: lo ha reso noto l’aviazione militare statunitense, precisando che il velivolo senza pilota è andato perduto.
“Questo atto temerario e poco professionale ha quasi portato alla perdita di entrambi gli aeromobili”, si legge in un comunicato diffuso dal Dipartimento della Difesa americano, che ha invitato Mosca ad agire “in modo professionale e sicuro”.
Il “Reaper”, di fabbricazione statunitense, è un velivolo senza pilota di tipo “male” (media altitudine e lunga autonomia) equipaggiato con moderni sensori di sorveglianza e una velocità di crociera di 335 chilometri orari.
Lungo 20 metri e con un’autonomia massima di 24 ore, è in grado inoltre di trasportare bombe a guida laser o missili Hellfire; è in dotazione a diversi Paesi della Nato fra cui Italia, Gran Bretagna, Francia e Spagna.
Per Mosca il drone ha fatto tutto da solo, ed è precipitato per una manovra errata. Il drone statunitense precipitato nel Mar Nero non è entrato in collisione con alcun caccia russo nè è stato colpito in altro modo: afferma il Ministero della Difesa di Mosca.
Secondo il comunicato del Ministero l’Mq-9 “Reaper” sarebbe precipitato in mare a causa di una manovra errata; inoltre – secondo Mosca – il drone avrebbe volato con i transponder spenti, violando lo spazio aereo temporaneamente limitato per le necessità dell'”operazione militare speciale” in Ucraina.
Su quanto avvenuto continuano le verifiche del Pentagono. Il Pentagono ha segnalato comportamenti “non professionali” dei piloti russi nella sequenza di avvenimenti che ha portato alla perdita di un drone MQ-9 Reaper sul Mar Nero, pur non arrivando a dire esplicitamente che vi sia stato dolo nell’incidente di oggi.
“Stiamo continuando a valutare esattamente cosa è successo”, ha detto il portavoce del Dipartimento alla Difesa generale Pat Ryder in una conferenza stampa, rispondendo a una domanda in cui si chiedeva se ritenessero accidentale quanto accaduto sul mar Nero. Di certo, ha aggiunto l’ufficiale, le azioni dei piloti di due aerei da guerra russi SU-27 che hanno intercettato il velivolo senza pilota (UAV) americano nei cieli internazionali sono state “non sicure” e ” poco professionali”.
Secondo Ryder, gli aerei russi hanno “più volte” scaricato carburante sul drone e si sono avvicinati abbastanza da danneggiare il velivolo americano.
L’ufficiale si è rifiutato di dire specificamente se il drone stesse conducendo una missione di intelligence, sorveglianza e ricognizione nello spazio aereo internazionale.