Roma, 13 mar. (askanews) – Tensione nella Penisola coreana. Sono iniziate oggi le esercitazioni annuali congiunte tra Corea del Sud e Stati uniti e questo appuntamento, denunciato da Pyongyang come una prova generale d’una guerra d’invasione, è stato salutato dal regime di Kim Jong Un col lancio ieri di due missili da sottomarino nel mar del Giappone.
I media di stato nordcoreani hanno confermato oggi il lancio dei missili avvenuto ieri. Il sottomarino “8.24 Yongung” ha “lanciatto due missili strategici dalle acque al largo della baia di Kyongpho, nel Mare orientale di Corea”, ha scritto oggi l’agenzia di stampa nazionale KCNA.
“L’esercitazione – ha continuato l’agenzia di stato di Pyongyang – ha espresso chiaramente l’invariabile posizione dell’Esercito del popolo coreano su un persistente controllo della situazione attuale in cui gli imperialisti Usa e le forze-fantoccio sudcoreane stanno, in maniera sempre più scoperta, tenendo le loro manovre militari contro la Repubblica democratica popolare di Corea”.
La rabbia nordcoreana per le manovre è stata ribadita inoltre da un comunicato del ministero degli Esteri emesso oggi. “La Repubblica democratica popolare di Corea dichiara ancora una volta ancora che prenderà le più dure misure di reazione contro le trame maligne degli Usa e dei loro seguaci per difendere la sovranità nazionale e i suoi diritti e interessi”, recita il comunicato.
La Corea del Sud e gli Stati uniti, dal canto loro, hanno avviato oggi le loro esercitazioni militari primaverili congiunte, che dureranno fino al 23 marzo. L’esercitazione Freedom Shield (FS) registrerà l’edizione più lunga di sempre. Si tratta di una simulazione al computer delle attività di comando. In concomitanza si terrà la nuova esercitazione di addestramento sul campo su larga scala denominata “Warrior Shield”.