Roma, 13 mar. (askanews) – Con sette statuette, miglior film, regia, attrice protagonista (Michelle Yeoh), attori non protagonisti (Ke Huy Quan e Jamie Lee Curtis), sceneggiatura, montaggio, su undici nomination, Everything everywhere all at once è il trionfatore dell’edizione 2023 degli Academy Awards. “Pinocchio” di Guillermo Del Toro miglior film d’animazione. 4 Oscar a “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Niente da fare per “Le Pupille” di Alice Rorhwacher e per Aldo Signoretti. Lady Gaga canta a sorpresa “Hold my Hand” senza trucco, lacrime di John Travolta per Olivia Newton-John. Sono i momenti topici di una serata in cui hanno trionfato i tratti dei cinesi d’america.
Il film di Dan Kwan e Daniel Scheinert racconta di Evelyn e il marito Waymond, cinesi americani con una lavanderia a gettoni, che sono indietro con le tasse e devono presentarsi presso l’ufficio della IRS con vari documenti che giustifichino la detrazione delle spese. Della famiglia fanno parte anche il nonno materno Gong Gong e la figlia Joy, con una relazione mal digerita dalla madre. Nell’ufficio di Evelyn la banalità della sua vita viene travolta da una sconcertante missione: il multiverso è in pericolo e la donna, assumendo in sé le capacità delle proprie varianti da altri mondi, deve cercare di arrestare una misteriosa entropia cosmica.
Migliore attrice protagonista è Michelle Yeoh (“Non lasciate mai che qualcuno vi dica che avete passato una certa età”), prima donna asiatica a vincere come Migliore attrice, miglior attore non protagonista con Ke Huy Quan. Commosso, si è rivolto alla madre: “Guarda, ho appena vinto un Oscar”. E ancora: “Il mio viaggio è cominciato su una barca di profughi, in qualche modo sono finito qui, a Hollywood. Non sono storie di cinema, sono storie reali: è questo il vero sogno americano”.
Jamie Lee Curtis è la migliore attrice non protagonista. Niente da fare per i candidati italiani: il cortometraggio Le pupille di Alice Rohrwacher è stato battuto da An irish goodbye, diretto da Tom Berkeley e Ross White. Delusione anche con l’Oscar per il miglior trucco andato a Adrien Morot, Judy Chin e Annemarie Bradley per il film The whale, quindi niente da fare neanche per Aldo Signoretti, candidato per Elvis di Baz Luhrmann.
L’Oscar per il migliore attore protagonista è andato a Brendan Fraser per The whale (” Sono tornato in superficie”). Un professore che soffre di grave obesità e tenta di riallacciare i rapporti con la figlia adolescente per cercare un’ultima possibilità di riscatto.
Con Lenny Kravitz al pianoforte l’Academy ha ricordato gli amici scomparsi, come tradizione. Tra questi, anche Gina Lollobrigida. Il segmento In Memoriam ha citato tra gli altri Irene Papas, Kirstie Allen, Ray Liotta, Irene Cara, Jean Luc Godard, Burt Bacharach, Angela Lansbury, Vangelis, James Caan, Raquel Welch e tanti altri che, anche da dietro le quinte, hanno contribuito alla magia dell’industria dei sogni. Tra questi il truccatore italiano Maurizio Silvi di Moulin Rouge e Il grande Gatsby. Travolta non ha trattenuto le lacrime quando ha ricordato Olivia Newton-John, scomparsa l’8 agosto dell’anno scorso a 73 anni.
L’Oscar per la migliore canzone originale è stato vinto da Naatu naatu dal film RRR. La musica è di M.M. Keeravaani, il testo di Chandrabose. In gara, oltre alla sfida tra Rihanna e Lady Gaga, c’era anche Applause dal film collettivo Tell it like a woman con musiche e testo di Diane Warren, la cui produzione è italiana di ILBE di Andrea Iervolino e Lady Bacardi e We Do It Together di Chiara Tilesi e con Maria Sole Tognazzi tra le sette registe. Standing ovation per Rihanna, in abito scuro lungo, grande protagonista con Lift me up, un tributo a Chadwick Boseman, sfortunato attore di Black Panther scomparso nel 2020 a soli 43 anni. Al termine del brano, candidato all’Oscar come miglior canzone originale, tutta la platea le ha tributato una standing ovation. Analoga accoglienza per Una straordinaria performance di Lady Gaga che si è esibita con Hold my hand, la canzone candidata per il film Top gun: Maverick. “Abbiamo tutti bisogno di eroi, trova il tuo eroe dentro di te” ha esordito Lady Gaga sul palco completamente struccata, capelli raccolti, jeans e t-shirt.
Niente di nuovo sul fronte occidentale, il film Netflix tratto dal celebre romanzo di Erich Maria Remarque, porta a casa quattro statuette: miglior film internazionale migliori scenografie, migliore colonna sonora, miglior fotografia. Il film racconta la storia di un giovane soldato tedesco sul fronte occidentale durante la Prima guerra mondiale, dall’iniziale euforia, al ripudio della guerra.
Oscar dal forte significato politico per la sezione miglior documentario. Il vincitore è Navalny che racconta la vicenda dell’avvelenamento di uno dei principali oppositori di Putin, Alexei Navalny, fondatore del movimento “Russia del futuro” e della Fondazione anti corruzione, ricoverato – e poi in coma – nel 2020 poi trasferito d’urgenza a Berlino. Approfittando della riabilitazione di Navalny in un paesino della Foresta nera, Il regista Daniel Roher lo ha intervistato durante la sua riabilitazione nella Foresta nera. “Mio marito è in carcere solo perché ha difeso la libertà e la democrazia. Io sogno il giorno in cui lui sarà libero, sogno il giorno in cui sarà libero il mio Paese”. Così Julija Navalnaja, la moglie di Alexey Navalny, principale oppositore del presidente russo Vladimir Putin, sul palco del Dolby Theatre, dove è stato premiato con l’Oscar il documentario dedicato a suo marito.
L’Oscar per il miglior sonoro è stato vinto da Mark Weingarten, James H. Mather, Al Nelson, Chris Burdon e Mark Taylor per il film Top gun: Maverick. Migliore sceneggiatura non originale a Sarah Polley per Women Talking. Migliori effetti speciali a Joe Letteri, Richard Baneham, Eric Saindon e Daniel Barrett per Avatar – La via dell’acqua di James Cameron. La statuetta per la scenografia va a Christian M. Goldbeck ed Ernestine Hipper, per la colonna sonora è stato premiato il compositore e pianista tedesco Volker Bertelmann. Black Panther: Wakanda forever diretto da Ryan Coogler l’Oscar per i migliori costumi.
Animali protagonisti: premiata l’asinella di Gli spiriti dell’isola portata sul palco da Jimmy Kimmel e il premio alla storia dell’elefantino Raghu. Miglior corto animato Il bambino, la talpa, la volpe e il cavallo di Charlie Mackesy e Matthew Freud. Molte star che stanno presenziando alla cerimonia degli Oscar sfoggiano un nastro blu appuntato al bavero. Cosa significa? Si tratta del nastro #WithRefugees che l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, l’UNHCR.