Roma, 10 mar. (askanews) – Il 13 marzo 2013 il cardinale argentino Jorge Mario Bergoglio veniva eletto Papa, dopo le dimissioni senza precedenti di Benedetto XVI. In dieci anni Papa Francesco ha rivoluzionato la chiesa e il Pontificato. Ha scelto di vivere a Casa Santa Marta, ha aperto ad omosessuali e divorziati risposati, ha messo gli ultimi al primo posto, ha teso le braccia ai migranti parlando di accoglienza.
Tra i pilastri del suo pontificato anche la lotta alla pedofilia con la tolleranza zero e la pulizia e trasparenza nello Ior e nelle finanze vaticane. In dieci anni di pontificato ha effettuato 40 viaggi internazionali, mentre il primo in Italia è stato a Lampedusa.
Ha scelto di affidare la medizione della Via Crucis ai detenuti e per la prima volta ha lavato i piedi durante il giovedi santo ad alcune donne. Ha celebrato 8 concistori, creando 121 cardinali: il prossimo Conclave sarà tutto ‘bergogliano”.
Numerosi i suoi appelli alla pace. Ha parlato di “guerra a pezzi” per rappresentare una terza guerra mondiale che avviene in molte parli del mondo. Dopo l’invasione russa in Ucraina, ripetuti i suoi appelli alla pace.
Ma soprattutto è stato il primo Papa a “convivere” con un papa emerito, Joseph Ratzinger. Una coabitazione tratteggiata da scontri tra tradizionalisti e progressisti, non ancora sopiti nonostante la morte di Benedetto XVI, avvenuta il 31 dicembre scorso.
Francesco deve ora affrontare nuove sfide. In primis quelle legate alla sua malattia, con seri problemi al ginocchio che lo vedono costretto su una sedie a rotelle. E se in diversi parlano di dimissioni (anche lui stesso), Bergoglio ha assicurato: “Si comanda con la testa e non con le gambe”. Finchè sarà lucido, ha assicurato, resterà al suo posto.
Servizio di Serena Sartini
Montaggio di Carlo Molinari