Roma, 9 mar. (askanews) – Il partito al governo in Georgia ha annunciato oggi il ritiro del controverso disegno di legge sugli agenti stranieri che ha provocato proteste di massa nel paese e diffuse critiche internazionali, per i timori di un giro di vite contro organizzazioni non governative e attivisti. L’inversione di marcia decisa dalla maggioranza ha fatto seguito a una seconda notte di scontri tra polizia in assetto antisommossa e manifestanti davanti al Parlamento. Gas lacrimogeni e cannoni ad acqua sono stati usati per disperdere la folla che intonava slogan come “no alla legge russa”. La decisione, d’altra parte, è stata accolta con diffidenza dall’opposizione, che intende proseguire la sua protesta a Tbilisi e nelle altre città del Paese. Mentre il Cremlino ha fatto sapere di guardare agli eventi in Georgia con crescente preoccupazione.
Martedì il parlamento georgiano ha adottato a maggioranza in prima lettura un controverso progetto di legge sulla trasparenza dell’influenza straniera. Presentato lo scorso 29 dicembre, prevede la creazione di un registro per gli “agenti di influenza straniera”. In particolare, la nuova legislazione introdurrebbe nell’ordinamento giuridico nazionale la “definizione di agente di influenza straniera”, stabilendo “il coinvolgimento diretto dello Stato in diversi processi relativi ai privilegi concessi a persone fisiche o giuridiche che ricevono finanziamenti stranieri”. L’approvazione da parte del Parlamento ha scatenato proteste di massa e preoccupazioni tra i ranghi dell’opposizione, secondo cui la legge avrebbe permesso al governo di sopprimere il lavoro delle organizzazioni non governative e degli attivisti nel Paese. Una replica, nell’ottica dei manifestanti, di quanto avviene in Russia dopo il via libera a una legge analoga nel 2012. Così, migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Tbilisi questa settimana per contestare il passaggio parlamentare.
In un apparente passo nella direzione delle richieste dell’opposizione, però, il principale partito al governo – il Sogno georgiano – questa mattina ha annunciato il ritiro del disegno di legge, “senza condizioni”. Descrivendosi come un partito di governo responsabile nei confronti di tutti i membri della società, il Sogno geogiano ha fatto riferimento alla necessità di ridurre “lo scontro” nella società. Una scelta che sottenderebbe anche l’intenzione della maggioranza di governo di non creare troppe frizioni con l’Unione europea e la Nato, organizzazioni a cui Tbilisi sta cercando di aderire. La Georgia ha chiesto infatti lo status di candidato all’Ue e intende far parte quanto prima dell’Alleanza atlantica. E i vertici di Bruxelles hanno più volte condannato il progetto di legge, considerandolo incompatibile con i valori dell’Unione.
Nonostante la decisione di ritirare il disegno di legge, i partiti di opposizione comunque hanno confermato che la protesta andrà avanti con una nuova manifestazione nella capitale già nella giornata di oggi. I partecipanti alle manifestazioni di questi giorni hanno chiesto chiarezza su come si procederà al ritiro della proposta ed hanno reclamato il rilascio dei cittadini arrestati in strada. “Ancora stanno provando di tutto per portarci lontano dall’Unione Europea, dai valori europei”, ha detto il manifestante Luka Kimeridze, citato dalla Bbc.
Il Cremlino, nel frattempo, si è detto preoccupato per la situazione in Georgia. “Nonostante il fatto che non abbiamo relazioni con la Georgia, la situazione lì non può che causare la nostra preoccupazione. Naturalmente, è importante per noi che ci sia pace sul nostro perimetro di confine”, ha detto il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov. “È ovvio che si stanno verificando disordini di strada, è ovvio che è molto importante per i cittadini russi evitare di rimanere nelle aree in cui si svolgono questi disordini di strada”, ha aggiunto Peskov.