Bruxelles, 8 mar. (askanews) – Le “linee guida” per le politiche di bilancio del 2024, presentate oggi dalla Commissione europea, vanno lette dai governi, e in particolare da Roma, come “un invito a preservare la crescita, proteggere gli investimenti, assorbire le risorse europee, e avere grande prudenza nella spesa corrente”. Intanto, il governo italiano ha preso “decisioni piuttosto rilevanti” per limitare i rischi di spese non giustificate, e ha rispettato finora i suoi impegni. Lo ha affermato il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, parlando con i giornalisti italiani al termine della sua conferenza stampa con il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis, oggi a Bruxelles. Le linee guida, ha osservato Gentiloni, “sono uno strumento molto utile per i governi nazionali, per tutte le decisioni che vanno prese, come i piani di medio termine di stabilità e convergenza, e i bilanci per il 2024”. Il senso di questa iniziativa, ha spiegato, “è che cerchiamo di dare un orientamento in una fase di transizione tra le vecchie regole del Patto di stabilità e le nuove regole sulle quali stiamo cercando un’intesa” tra i governi degli Stati membri. “Da questo punto di vista, restano fermi alcuni principi: sostenere la crescita, proteggere gli investimenti, portare il debito su un percorso di graduale discesa e contribuire a ridurre l’inflazione, che resta una minaccia per le nostre economie e per i nostri concittadini. Dentro questi principi si muoveranno anche i passi successivi della Commissione, con le raccomandazioni ai vari paesi”. “Ma è chiaro – ha precisato Gentiloni – che si tratta di un ponte tra le vecchie regole e le regole future, e quindi che il nostro impegno maggiore è quello di lavorare perché l’accordo sulle regole future del Patto di stabilità si concluda il più presto possibile, in modo da consentire alla Commissione di fare anche le proposte legislative necessarie per questo aggiornamento”. Se vi sarà l’intesa fra i Ventisette all’Ecofin di martedì prossimo, 14 marzo, la proposta legislativa potrebbe essere presentata in primavera, dopo il Consiglio europeo di fine marzo. Le linee guida prevedono la ripresa delle procedure per deficit eccessivo nel 2024, quando sarà stata disattivata la clausola di salvaguardia generale che ha sospeso le regole del Patto di stabilità dall’inizio della crisi del Covid e fino alla fine di quest’anno. Bisognerà trovare un equilibrio tra il rispetto degli impegni di riduzione del deficit e del debito, e la necessità di continuare a finanziare gli investimenti pubblici, in particolare per il Green Deal. “L’equilibrio da trovare, ma sono fiducioso che il governo italiano stia lavorando esattamente in questa direzione – ha osservato il commissario -, è un equilibrio che consenta di mantenere la crescita; perché se non si riesce a mantenere la crescita, se non si riescono ad assorbire le risorse europee, certamente sarà molto difficile ridurre il deficit”. Comunque, ha assicurato Gentiloni, “non c’è alcuna possibilità di tornare a vecchie logiche, le logiche che un tempo chiamavamo dell’austerità: perché la massa di investimenti che abbiamo davanti, e che è necessaria per la transizione ecologica, per l’innovazione delle nostre imprese, per la competitività internazionale, è tale che messaggi di austerità non avrebbero alcun senso”. Il messaggio, ha continuato il commissario, è che bisogna “riuscire a tenere insieme la prudenza, che è necessaria, la riduzione del debito, ma con le nuove regole che stabiliscono una riduzione molto graduale, la lotta all’inflazione, ma al tempo stesso la montagna di investimenti che sono necessari, e che lo sono anche per ridurre i deficit. Non c’è via di sostanziale riduzione del debito e del deficit – ha avvertito Gentiloni – se le nostre economie non si sviluppano. E questi due anni hanno dimostrato che l’Italia è in grado anche di correre, dopo la crisi del Covid, e che correndo si riducono anche il debito e il deficit”. Bisogna avere anche, come prevedono gli orientamenti per la riforma del Patto di stabilità, “grande attenzione alla spesa corrente, soprattutto quando la spesa corrente è indispensabile; ma non sono certo io – ha aggiunto il commissario – a dover ricordare che il governo italiano ha preso decisioni piuttosto rilevanti da questo punto di vista, negli ultimi mesi, per limitare i rischi di spese non giustificate”. A chi chiedeva infine se, da questo punto di vista, gli sembri adeguata la tensione riformatrice del governo italiano, Gentiloni ha replicato: “Non posso fare il giudice della tensione riformatrice” del governo italiano, “posso solo fare il commissario europeo che valuta se gli adempimenti che sono richiesti dai programmi comuni sono rispettati o meno. Fin qui sono stati rispettati. Continuare a rispettarli, che è l’impegno del governo italiano, non sarà certo una partita facile; ma – ha concluso – è indispensabile se vogliamo crescere e quindi ridurre anche deficit e debito pubblico”.