Roma, 8 mar. (askanews) – “Per ridurre il gender gap sono necessari alcuni cambiamenti;
innanzitutto un’implementazione del welfare aziendale a supporto delle famiglie, per permettere la conciliazione dei tempi di
vita-lavoro e famiglia. Su questo fronte devono essere privilegiate le piccole e medie imprese, che possono avere meno possibilità ad aiutare le dipendenti”, lo ha detto questa mattina
la senatrice Elena Murelli, intervenuta a Largo Chigi, il format di The Watcher Post. “Serve però un cambiamento di mentalità perché la donna non deve essere vista come una risorsa persa se
fa dei figli ma impiegata per il valore che ha. Rispetto al 2020 – ha aggiunto la Murelli – le imprese femminili sono diminuite di 2000 unità nel 2022, ma sono aumentate quelle che operano nelle discipline Stem. Ho ripresentato una proposta di legge per ridurre dal 60% al 51% la soglia di partecipazione di donne in
un’azienda per poterla considerare un'”impresa femminile”, in modo da allargare la platea delle imprese femminili destinatarie, per questo status, dei fondi stabiliti dal Pnrr”.