Roma, 7 mar. (askanews) – L’Assemblea Capitolina ha aperto la seduta odierna con un ricordo del senatore Bruno Astorre, il senatore dem deceduto in Senato il 3 marzo scorso. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha partecipato alla memoria intervenendo in Assemblea e ammettendo, con commozione, come fosse “davvero difficile ricordare in quest’aula Bruno Astorre e trovare le parole per esprimere il dolore e lo sgomento che la sua improvvisa scomparsa ha lasciato in tutti noi”. Nel passaggio più personale del ricordo di Astorre, Gualtieri ha sottolineato che “in tanti anni di militanza comune, non ho mai visto Bruno disattendere un impegno preso e mai l’ho visto tirarsi indietro nella battaglia politica, anche nei contesti più complicati e più difficili. Personalmente gli devo moltissimo, e come molti penso di poter dire che in questi anni il suo consiglio e il suo supporto sono stati determinanti in tanti passaggi delicati e importanti”. La politica “di questa città, di questa regione, dell’Italia, della nostra comunità – ha detto Gualtieri – sono oggi più povere, molto più povere”. Gualtieri ha sottolineato che la perdita di Astorri non riguarda solo “un dirigente politico di straordinario livello che ha dato tantissimo al suo partito, alle istituzioni”, ma “abbiamo perso soprattutto una persona straordinaria, un uomo dolce, mite, sensibile, che ha sempre saputo unire alla grande intelligenza e autorevolezza conquistate sul campo, delle doti umane fuori dal comune. Delle qualità che fanno sì che l’ondata di commozione che la sua improvvisa morte ha suscitato sia stata e sia larga e profonda, e vada oltre la sua comunità politica”. “Bruno – ha aggiunto Gualtieri – aveva la capacità rara di esercitare leadership forte in modo consensuale, unitario rispettando sempre u propri interlocutori, e mettendolo a sintesi con pazienza e cura”. A Astorre Gualtieri ha attribuito “una concezione sacrale della rappresentanza della politica e dei partiti e non si era mai rassegnato alla deriva culturale che nella seconda repubblica aveva portato a ridimensionare il loro ruolo, funzione e quella delle assemblee rappresentative sulla base di concezioni tecnocratiche o populiste di disintermediazione”. “Sotto la sua guida – ha aggiunto Gualtieri – il Pd del Lazio è divenuto un punto centrale del sistema politico, e ha sempre goduto del rispetto degli avversari che hanno riconosciuto a Bruno la sua serietà, capacità di analisi e ruolo di guida”. “La scomparsa di Bruno ci lascia un dolore immenso – ha concluso Gualtieri – un vuoto difficile da colmare e insieme la responsabilità di ricordarlo come merita e di tenere viva l’eredità ricca e importante che ci ha trasmesso. Roma Capitale si stringe intorno a Francesca, alla famiglia, agli affetti, agli amici, ai colleghi. Ciao Bruno, non ti dimenticheremo mai”.