Roma, 7 mar. (askanews) – L’8 marzo, giornata di sciopero e mobilitazione nazionale contro ogni violenza di genere, “Acea tenta in extremis di ripulire la propria immagine chiamando ad un meeting sulla leadership femminile, dopo le dichiarazioni di alcune operatrici della vigilanza che hanno denunciato vessazioni e discriminazioni perpetrate a loro danno dall’Ad Fabrizio Palermo. Un capitolo tutt’altro che chiuso, visto l’ostinato atteggiamento di ostracismo da parte della dirigenza Acea, confermato dalla nuova presidente Barbara Marinali, nonostante le richieste di Usb di fare chiarezza già il giorno dopo la diffusione delle denunce delle lavoratrici e nonostante le richieste delle Commissioni Consiliari di Roma Capitale di relazionare sui fatti accaduti”.
Lo dichiara il sindacato di base Usb che, nel merito convoca un presidio davanti alla sede di piazzale Ostiense dalle ore 10 di mercoledì 8 marzo.
Un silenzio “ingiustificato – secondo Usb – reso ancor più inaccettabile, dal fatto che arriva da un’azienda pubblica, che dovrebbe quindi tenere in alta considerazione i valori della persona, sia essa lavoratrice o utente. Aspetto questo che sembrerebbe mancare già da tempo in Acea, soprattutto da quando l’affare termovalorizzatore ha catalizzato tutti gli interessi gli investimenti economici del Gruppo o da quando Acea è stata tra i promotori del ricorso al Tar, per opporsi alla scelta del Governo di tassare gli extraprofitti delle aziende energetiche. Tutto questo – ricorda il sindacato di base – mentre la pandemia dilagava, i lavoratori perdevano il lavoro e le famiglie faticavano a pagare bollette finanche triplicate”.
“Un meeting non potrà di certo cancellare l’onta dei comportamenti tutt’altro che etici di Acea – denuncia il sindacato – Questa volta saremo noi, lavoratrici e lavoratori, insieme agli utenti vittime della speculazione, a non fare sconti ad Acea”, conclude.