Doha, 7 mar. (askanews) – Tre anni fa la pandemia cambiava le nostre vite in modo improvviso e da alcuni punti di vista irreversibile, portando nuove sfide e nuove consapevolezze. Secondo il Rapporto Edufin-Doxa del 2020, il 40% delle donne dopo il Covid-19 non riusciva a far fronte a una spesa imprevista di 2000 euro. A Distanza di due anni, l’inflazione e il caro vita mettono alla prova ancora una volta le famiglie e in particolare le donne.
Secondo un’indagine Revolut però, molte donne hanno continuato a coltivare la propria indipendenza e hanno sviluppato delle abilità di risparmio diverse da quelle più maschili, per contrastare il caro prezzi. La super app finanziaria con oltre 27 milioni di clienti nel mondo e più di un milione in Italia, ha condotto delle indagini insieme alla società di ricerche Dynata su un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.
Conti separati? Si grazie, per quasi 4 donne su 10 Il 36% delle donne preferisce tenere i conti separati durante la convivenza con il partner, mentre tra gli uomini solo il 30% la pensa allo stesso modo. Anzi, il 42% degli uomini preferirebbe avere un conto in comune, aspetto su cui è d’accordo solo il 33% delle donne. Più di 1 donna su 4 (26%) vorrebbe invece una soluzione ibrida: un conto unico per le spese comuni e conti separati per le spese individuali, una scelta che rimarca la volontà di preservare la propria autonomia finanziaria in un Paese in cui – secondo i dati di Global Thinking Foundation – la violenza economica colpisce circa il 25% delle donne, arrivando persino al 40% in alcune regioni italiane.
Per quanto riguarda la divisione delle spese, il 43% delle donne pensa sia giusto pagarle a metà, rispetto al 37% degli uomini. Per il 22% invece non esiste una regola fissa su chi paghi quanto nella coppia, pagano entrambi senza divisioni di spesa particolari. C’è poi un 19% di donne che ritiene sia preferibile che i partner paghino più o meno in base a quanto guadagnano (la pensa cosí il 22% degli uomini) e solo nel 3% dei casi (e per entrambi i sessi) si reputa giusto che chi guadagna di più paghi per tutte le spese della convivenza.
Meno vizi e consumi. più mezzi pubblici, oggetti usati e vestiti durevoli Se l’inflazione ha influito totalmente o consistentemente sulla vita quotidiana del 18% degli uomini, tra le donne tale impatto sale al 26%: più di 1 su 4 afferma infatti di aver dovuto apportare cambiamenti significativi o radicali al proprio stile di vita.
Con il costo della vita in aumento, che si aggiunge ad altre oggettive difficoltà nella vita di molte donne – come il gender pay gap, solo per citarne una – è necessario trovare delle soluzioni di risparmio che possano permettere di dare sollievo in un momento in cui l’inflazione, seppure in discesa, si attesta al 10%. E in questo, le donne, si distinguono in modo evidente: il 76% evita di acquistare oggetti di cui non ha davvero bisogno (rispetto al 68% degli uomini) Il 59% limita il consumo di elettricità/gas/acqua (rispetto al 55% degli uomini). Il 46% compra oggetti di seconda mano (rispetto al 39% degli uomini). Il 31% acquista vestiti sempre più durevoli (rispetto al 28% degli uomini). Il 23% usa di più i mezzi pubblici invece di guidare (rispetto al 19% degli uomini).
Conti di risparmio e app per gestire le spese Oltre a consumi e acquisti, la situazione economica sfavorevole ha anche cambiato il modo in cui le persone pensano – o ripensano – il modo di risparmiare. Infatti, se il 24% degli uomini dice di risparmiare quanto risparmiava prima, solo il 18% delle donne afferma lo stesso. Per questa ragione, il 24% ha un conto di risparmio e sta cercando anche altri modi per mettere da parte denaro aggiuntivo, mentre il 26% ha intenzione di farlo prossimamente.
Il 14% delle donne utilizza una app finanziaria per tracciare e gestire le spese, in modo da poter risparmiare di più. Il 28% vorrebbe provarla in quanto ritiene che gli strumenti automatizzati e di analisi possano essere di buon aiuto, mentre il 24% delle donne dice di essere curiosa e vorrebbe provarla se davvero potesse ricavarne dei reali benefici. Per necessità di questo tipo, Revolut offre una serie di funzionalità che assicurano maggiore visibilità sulle proprie spese e finanze in tempo reale – come gli strumenti per il controllo e l’analisi del budget -, strumenti per mettere da parte denaro in modo automatizzato, ma anche servizi per ottenere cashback e sconti con diversi brand e retailer.
Come le donne si attivano per migliorare la propria situazione economica Il 37% delle donne afferma di saper gestire con sicurezza le spese domestiche, ma vorrebbe migliorare nel gestire i budget e gli investimenti per affrontare al meglio la situazione attuale, mentre il 10% si affida a un consulente finanziario/partner/familiare che la aiuti a gestire meglio le proprie finanze proprio perchè non si sente sicura di sè. C’è poi un 27% che dice di essere molto preoccupata che le proprie finanze personali siano influenzate dall’inflazione, ma non sa esattamente cosa fare.
Oltre l’80% delle donne concorda nel dire che una migliore alfabetizzazione finanziaria potrebbe migliorare la qualità della loro vita. Considerando questo aspetto, e la situazione economica più sfidante con cui il genere femminile si trova a interfacciarsi, non sorprende che le donne considerino di acquistare/investire in prodotti meno rischiosi rispetto agli uomini nel 2023: il 31% afferma di essere interessata ai prodotti di risparmio (contro il 29% degli uomini), il 10% a un’assicurazione medica (contro il 9% degli uomini), mentre prodotti come la carta di credito e i prestiti ottengono rispettivamente il 18% e il 5% delle preferenze, ma sono inferiori di 2 punti percentuali rispetto alle scelte degli uomini.
Chiedere un aumento di stipendio: tabù per quasi 3 donne su 10 Da migliorare non è solo l’educazione finanziaria, esiste anche una difficoltà generale, estesa quindi anche agli uomini, a parlare di denaro. Solo il 32% delle donne non ha problemi a parlarne. L’ambito di discussione più arduo è la richiesta di un aumento di stipendio, indicato dal 28% delle donne contro il 23% degli uomini, per cui invece l’aspetto più difficile da affrontare sono le conversazioni sui propri risparmi (lo indica il 23% delle donne). Segue il 24% delle donne con difficoltà a chiedere sconti nei negozi o per un servizio che intendono acquistare e il 17% che trova complicato parlare di come spende il suo denaro (contro il 13% degli uomini).