Roma, 6 mar. (askanews) – Il Pianeta è sotto gli effetti del cambiamento climatico e, se lo sentiamo in maniera ormai evidente a casa nostra (con un aumento delle temperature medie di quasi 1,2 °C), nelle zone dei poli questo cambiamento si sta manifestando addirittura 3 volte più intensamente. Ogni anno in Groenlandia perdiamo circa 280 gigatonnellate di ghiaccio, che equivalgono alla dimensione di 50mila grandi piramidi egizie.
Per conoscere e comprendere l’entità della crisi climatica in atto, il WWF è andato proprio dove il riscaldamento globale manifesta in maniera più drammatica i suoi impatti. È nata così “Missione Artico”, spedizione esplorativa di un team di esperti lungo la costa orientale della Groenlandia e diventata un cortometraggio in 5 episodi (il primo episodio è stato pubblicato oggi sul canale YouTube del WWF Italia. Sarà online un episodio al giorno, il cortometraggio completo sarà visibile da venerdì 10 marzo) a testimonianza di come cambiano i luoghi più estremi della terra. È seguendo l’esperienza di questa missione esplorativa che si può veramente comprendere quanto il destino delle nostre vite e dei luoghi in cui abitiamo siano connessi tra loro e con le sorti del Pianeta.
“Missione Artico” è una spedizione esplorativa di testimonianza di come cambiano i luoghi più estremi della terra e, con essi, anche i luoghi più vicini a noi. Di quanto sia fondamentale fare qualcosa oggi, scegliendo di eliminare i combustibili fossili dalla nostra vita e avviando processi di adattamento verso un pianeta che ha intrapreso un cambiamento ormai inevitabile. Nel cortometraggio di 5 episodi è presente l’importante contributo dell’ESA (European Space Agency) che conferma sulle basi scientifiche fornite della precisione dei monitoraggi satellitari, quello che il WWF è andato a scoprire fisicamente e da qui la necessità che le istituzioni tengano sempre con grande importanza conto del contributo scientifico per la definizione delle giuste scelte per una transizione ecologica.
“I ghiacci artici hanno un ruolo cruciale negli equilibri climatici: contribuiscono alla formazione delle correnti marine e alla redistribuzione del calore tra Nord e Sud del Pianeta, impediscono, riflettendo il sole, che le acque marine si riscaldino troppo. Il veloce riscaldamento globale non lascia scampo a questa terra grande e fragile – racconta Isabella Pratesi, direttrice del programma di Conservazione del WWF Italia, al suo ritorno dalla Groenlandia -. Orsi e popolazioni indigene non hanno più ghiaccio dove cacciare, beluga, trichechi e narvali stanno migrando verso Nord in cerca di rifugi climatici dove sopravvivere e riprodursi, comunità umane stanno perdendo le loro certezze e il senso del vivere in uno dei luoghi più difficili e straordinari del mondo”.
Fra le testimonianze del video, girato e diretto da Claudia Amico, anche quelle dei cittadini di Ittoqqortormiit, dove tutte le abitudini di vita più tradizionali si stanno lentamente perdendo. Rischiamo di raggiungere presto un punto di non ritorno, – avverte il Wwf – se non facciamo qualcosa di incisivo oggi, entro il 2060 il ghiaccio marino estivo presente in Groenlandia sarà completamente scomparso e di conseguenza il livello degli oceani potrebbe innalzarsi di oltre 7 metri.