Milano, 6 mar. (askanews) – Duecento startup accelerate in due anni e mezzo, scremate tra oltre tremila candidature. Raccolti fondi per 135 milioni di euro destinati all’innovazione italiana. Sono alcuni numeri della Rete Nazionale Acceleratori CDP, il network voluto da CDP Venture Capital per supportare le startup in fase seed e pre-seed con oltre 180 co-investitori, partner e operatori nazionali e internazionali. A Milano il primo bilancio durante ‘One, inspiring connections’.
Enrico Resmini, amministratore delegato di Cdp Venture Capital. “Direi un bilancio molto positivo, quasi straordinario. Per la prima volta l’Italia si è dotata di una infrastruttura di accelerazione. Noi abbiamo creato una rete di programmi di accelerazione che sono dislocati là dove c’è un ecosistema fertile. La rete è una realtà. L’evento di oggi è straordinario perché per la prima volta la rete fatta da 18 programmi, che diventeranno venti, si è riunita creando quelle cose così fondamentali che sono le connessioni. Cdp è un investitore iniziale e paziente, grazie a Cdp Venture Capital si crea l’effetto leva: noi oggi vediamo sulle startup che abbiamo in portafoglio un effetto leva di 3,6, per ogni euro che Cdp Venture Capital ha assegnato a una startup la startup stessa ne raccoglie 3,6 sul mercato dei capitali”.
I 18 programmi di accelerazione già operativi spaziano dal fintech alla mobilità e alla space economy. Faba è il raccontastorie per bambini che ha chiuso il percorso di accelerazione FuturEd, dedicato all’educazione. La startup è un raccontastorie per bambini da zero a sei anni che stimola l’immaginazione dei più piccoli, senza schermi e solo con una cassa bluetooth.
Chiara Gava, co-founder di Faba. “Il programma ci è servito per rifocalizzarci e far evolvere il nostro prodotto: il nostro cliente lo vedeva come un giocattolo non come un percorso di crescita per il bambino. L’abbiamo fatto evolvere trasformandoci in una alternativa agli schermi. Abbiamo orientato il nostro catalogo dei contenuti in una ottica molto più educational. Prima era un racconta-storie oggi è diventata una piattaforma interattiva connessa che permetterà al bambino di fare altre cose e ci aspettiamo che il nostro target continui a crescere con Faba”. Intanto la startup continua la sua crescita: dopo un round chiuso nei mesi scorsi ha ampliato il team da 10 a 30 persone.