Roma, 1 mar. (askanews) – Gli incontri nella vita non sono mai casuali. Ed è un Pasolini definito “rabdomante” di talenti, quello che emerge dal film documentario di Giancarlo Scarchilli “Pier Paolo Pasolini – Una visione nuova”, in sala il 5-6-7 marzo, prodotto da Morena Gentile (MG Production) e distribuito da Medusa film.
“Pasolini ha cambiato la letteratura con ‘Ragazzi di Vita’, ha cambiato il giornalismo con ‘Scritti corsari’ e ha cambiato il cinema con ‘Accattone'”, ha spiegato il regista Giancarlo Scarchilli ad askanews, al termine della presentazione del film a Roma.
Tramite un coro di voci – tra cui giornalisti, scrittori e registi come Carlo Verdone, Pupi Avati, Walter Veltroni, Filippo Ceccarelli, la Preside della Scuola Nazionale di Cinema Caterina d’Amico, Giancarlo de Cataldo e molti altri – si ricostruisce la “visione nuova” di Pasolini, partendo dal suo esordio cinematografico “Accattone” (1961), e gli incontri che cambiarono la sua e le altrui vite, a partire da Sergio Citti, fratello dell’attore protagonista del film Franco Citti, con cui il regista Scarchilli iniziò a collaborare poco dopo la morte di Pasolini:
“Pasolini era uno che sperimentava, con ‘Accattone’ ha creato un genere cinematografico, cosa che ha rifatto paradossalmente anche con Decamerone”, ha spiegato Scarchilli.
“E ha potuto fare tutto questo Pasolini per una semplice ragione: era un poeta e i poeti riescono a vedere cose che gli altri a volte non vedono”.
Si scopre così che Bernardo Bertolucci iniziò come aiuto regista in “Accattone”, che Vincenzo Cerami era un ex allievo di scuola media del poeta e regista e fu coinvolto in “Uccellacci e uccellini” (1966), le cui musiche furono composte da Ennio Morricone. E ancora, tra gli altri grandi incontri ci furono quelli con Laura Betti, definita la “vedova di Pasolini”, Danilo Donati e Dante Ferretti. Nel film anche David Grieco, che è stato assistente alla regia sia di Pasolini che di Bertolucci:
“È un film pieno di vita. È la vita di Pasolini e la vita oltre Pasolini, come questo dito qui dietro, perché Pasolini guardava lontano, noi siamo non so a che punto di quel lontano, ma ancora molto lontano”.
Servizio di Stefania Cuccato
Montaggio Carla Brandolini