Il concerto al Centro Culturale dell’Azerbaigian
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Roma, 25 mar. (askanews) – Ricordo, giustizia e ricostruzione. Queste le tre parole che l’Azerbaigian pone al centro del 31esimo anniversario del massacro di Khojaly, città azerbaigiana in cui nella notte tra il 25 e il 26 febbraio del 1992 vennero uccisi 613 civili azerbaigiani dalle truppe armene.
In occasione della commemorazione, la Fondazione Heydar Aliyev e l’ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian hanno organizzato il concerto “Requiem per Khojaly” e una mostra fotografica di grande impatto con le immagini del febbraio di 31 anni fa, nel Centro culturale azerbagiano presso la sede dell’ambasciata.
Nel corso della serata c’è stato il ricordo delle vittime, come ha dichiarato l’ambasciatore azerbaigiano Rashad Aslanov, una memoria sempre viva perché fatti così atroci non si ripetano e perché ci sia giustizia, come ha spiegato.
“E’ una pagina molto dolorosa della storia dell’Azerbaigian e del conflitto terminato due anni fa. Ogni anno facciamo questa commemorazione per le vittime perché vogliamo avere giustizia per le vittime di Khojaly che non ancora l’hanno ricevuta”.
E si guarda anche al futuro, verso la ricostruzione dei luoghi devastati con la collaborazione tra Italia e Azerbaigian, ha aggiunto l’ambasciatore Aslanov. “Dopo la guerra patriottica ci sono tante imprese italiane che stanno partecipando nella ricostruzione di quetsi territori liberati che sono totalmente distrutti, in una situazione grave, che gli sfollati non possono tornare nelle loro case, che non esistono più. Per questo è una sfida per noi ricostruire gli edifici pubblici, residenziali, i musei i teatri. Ci sono tabte imprese italiane che stanno lavorando e vogliamo invitare anche altre aziende del settore delle costruzioni e del restauro a venire e lavorare in questi territori”.
Lo spazio è poi andato alla musica degli artisti Islam Manafov, autore molto stimato in Azerbaigian, che ha alternato al pianoforte brani del repertorio nazionale e internazionale, e della più giovane direttrice d’orchestra dell’Azerbaigian Turan Manafzade che ha suonato tra gli altri anche un brano dedicato proprio a Khojaly.