Tre ragazzi la cui vita è stata stravolta dall’invasione russa
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Kiev, 24 feb. (askanews) – Da un anno la guerra ha sconvolto le vite e sospeso i progetti di Marko, Oleksandra e Nikol, tre giovani ucraini che come tanti coetanei si sono ritrovati a dover imparare a convivere con il conflitto e ad andare avanti.
Nell’appartamento della sua famiglia a Kiev, dove ora vive da solo, Marko, quasi 18enne, indica l’albero di Natale del 2021, che si trova ancora in soggiorno, come se il tempo si fosse fermato con la guerra. Ha lasciato Kiev il 14 febbraio 2022, dieci giorni prima dell’inizio dell’invasione russa, per andare a Leopoli, nell’Ovest, poi in Europa; ma da giugno è tornato a casa. “All’improvviso mi sono ritrovato solo in una città dove avevo vissuto tutta la vita”, racconta. “Mi sono sentito così isolato, mi sembrava di non conoscere nessuno perché i miei compagni di classe non c’erano più. Alcuni di loro sono ancora in Europa, pochi sono tornati”.
A Bonn, in Germania, dove è ospite di una zia dalla fine di marzo 2022, Oleksandra, 19 anni, con i fratelli al fronte, parla a distanza con i suoi amici in Ucraina di “interruzioni di corrente, raid aerei, attacchi missilistici e di quanto sia difficile la vita”. La sua è cambiata profondamente. “Fino al 24 febbraio, tutto andava come previsto, volevo studiare legge”, racconta, “ora non ho più questa possibilità”. “Spero davvero che la guerra finisca nei prossimi sei mesi o un anno e che io possa riprendere i miei studi, perché voglio finire l’università”.
Anche Nikol, 22 anni, sogna di tornare a casa sua a Mariupol, la città portuale in gran parte distrutta da mesi di assedio russo. Laureata in relazioni internazionali e disoccupata, vive con la sorella a Kiev. Sua madre è morta nell’ospedale di Zaporijjia. “Avrei potuto morire già migliaia di volte ma non è successo, per fortuna. Si gode di ciò che si ha e non si può fare a meno di esserne felici. Posso essere triste per certi ricordi, certi momenti della vita, ma non posso dire di non essere felice”.