Fvg: riapre Villa Manin con mostra sul patrimonio salvato
Codroipo, 24 feb. (askanews) – Una duplice apertura che esalta il ruolo di Villa Manin come luogo di salvaguardia del patrimonio culturale regionale ed essa stessa luogo salvato e da tutelare. Questo in sintesi il messaggio dell’assessore regionale alla Cultura e sport, Tiziana Gibelli, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Guerra all’arte!” inaugurata oggi a Villa Manin di Passariano. La mostra si sviluppa nelle sale appena ristrutturate dell’ala nobile, dopo gli interventi di adeguamento strutturale e messa in sicurezza antincendio. L’assessore ha ringraziato la Soprintendenza, l’Erpac, i Vigili del Fuoco e gli enti che grazie ad una stretta collaborazione hanno consentito il raggiungimento del risultato atteso. Un’esposizione – è stato detto – che con la sua attualità esprime al meglio il ruolo straordinario che Villa Manin ha svolto quale centro regionale per la custodia e la conservazione di gran parte del patrimonio culturale locale e non solo. La rassegna fotografica ripercorre, attraverso oltre sessanta immagini provenienti dagli archivi fotografici della Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia, le diverse attività di protezione, ricovero e cura delle opere d’arte svolte dall’istituto tra il 1940 e il 1943. In quell’arco di tempo, Villa Manin di Passariano, divenne centro strategico per il restauro e la tutela dei beni culturali minacciati dal conflitto bellico, un’attività su cui era maturata una diffusa sensibilità dopo i danni al patrimonio provocati dai bombardamenti della Grande Guerra. Sensibilità che non era mancata ad un gruppo di intraprendenti funzionari e direttori di museo, fra i quali l’allora soprintendente Fausto Franco e l’ispettore onorario Carlo Someda de Marco, direttore dei Musei Civici di Udine, che si adoperarono per salvaguardare pievi di campagna e cattedrali cittadine, capolavori della scultura medievale e affreschi settecenteschi e per mettere al riparo le opere che potevano essere trasferite sia da collezioni pubbliche che private. La mostra documenta i danni subiti dai monumenti, ma anche le delicate fasi di movimentazione delle opere, di ricovero, di restauro e di conservazione sia dei beni mobili che degli edifici del Friuli Venezia Giulia. L’esposizione, che rimarrà aperta dal 25 febbraio al 14 maggio 2023, è frutto della sinergia fra Soprintendenza e Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia (Erpac Fvg) ed è curata da Roberto Cassanelli e Rossella Scopas Sommer in collaborazione con Guido Comis. A rendere particolarmente suggestiva la mostra è proprio la sua collocazione nelle medesime sale settecentesche che sessant’anni fa, come ebbe a dire l’allora Soprintendente Fausto Franco, ospitarono in casse di legno grezzo “tutta l’arte del Friuli e della Venezia Giulia”. I contenuti della mostra sono confluiti anche nel volume Guerra all’arte! I beni culturali del Friuli Venezia Giulia fra protezione e distruzione, pubblicato da Forum.