Roma, 22 feb. (askanews) – Sono almeno 8,8 milioni le persone colpite dal terremoto del 6 febbraio scorso in Siria, la maggior parte delle quali potrebbe aver bisogno di assistenza umanitaria.
Lo ha precisato il vice inviato Onu per la Siria, Najat Rochdi, nel corso della riunione tenuta oggi a Ginevra dalla Task Force umanitaria dell’International Syria Support Group (Issg).
“I siriani hanno perso persone care, case, rifugi, sostentamento, servizi e molto altro – si legge nella nota diffusa dall’Onu – e il vice inviato speciale ha ricordato che il terremoto ha colpito quando i bisogni in Siria erano già ai massimi storici”. Rochdi ha quindi ribadito “che non si deve politicizzare la risposta o gli aiuti” forniti alla Siria e che “le parti che hanno influenza devono adoperarsi per garantire che l’assistenza umanitaria possa viaggiare attraverso tutte le rotte e tutte le modalità”.
Sottolineando come “il terremoto abbia creato una crisi nella crisi”, il vice inviato speciale ha quindi chiesto che cessi ogni violenza nel Paese per consentire in tutte le aree e a tutti i siriani la fornitura dell’assistenza umanitaria, che “non è mai stata così vitale per l’intero paese”.