Regionali, Calenda ribadisce il suo pensiero: ormai il voto è contro qualcuno oppure per moda – askanews.it

Regionali, Calenda ribadisce il suo pensiero: ormai il voto è contro qualcuno oppure per moda

Roma, 17 feb. (askanews) – “Negli ultimi decenni e’ prevalso il voto “contro” – destra e sinistra – a cui da ultimo si e’ affiancato il voto per moda”. E’ quanto scrive il segretario di Azione Carlo Calenda in una lettera al Corriere della Sera nella quale torna su quanto detto nei giorni scorsi ovvero che “il voto ad Attilio Fontana e’ incomprensibile dal punto di vista dei risultati di governo ottenuti nella gestione del covid”. E’ quanto scrive il segretario di Azione Carlo Calenda in una lettera al Corriere della Sera nella quale torna su quanto detto nei giorni scorsi ovvero che “il voto ad Attilio Fontana e’ incomprensibile dal punto di vista dei risultati di governo ottenuti nella gestione del covid”. “Si votano i 5S quando va di moda il vaffa (contro i politici che pure abbiamo votato nelle precedenti elezioni); poi il ‘Capitano’ che promette ‘prima gli italiani’ (come se questa affermazione avesse una qualsiasi valenza programmatica) infine la Giorgia nazionale del ‘sono una madre, sono cristiana’ (anche questo, uno slogan non esattamente pregno di significato politico). Consensi fondati sul nulla e che rapidamente tornano al nulla appena i protagonisti vengono a noia agli elettori. Il voto e’ diventato insomma per una parte della popolazione l’equivalente del televoto al Festival di Sanremo”, spiega. “E non e’ un caso che Sanremo sia diventato l’unico evento ‘politico’ seguito da dieci milioni di italiani. Insomma tra voto ‘contro’ e ‘televoto’ l’unica cosa che le elezioni non sono davvero piu’ e’ il meccanismo di scelta delle persone piu’ preparate per governare il Paese. Vi e’ infatti oramai – sottolinea – una totale separazione tra elezioni e governo. Mai dunque potrei usarle come scusa per giustificare un risultato non soddisfacente. Ma altra cosa e’ tacere su quello che e’ il problema fondamentale dei nostri tempi e del nostro Paese. Combattere questa deriva e’ precisamente la ragione per cui faccio politica”. “Non condivido chi crede nell’ineluttabilita’ di questa situazione e suggerisce con superbia che ‘la politica deve essere in grado di fare scelte impopolari’. Credo invece che compito della politica sia far diventare popolari le scelte giuste. Ma ci riusciremo solo attraverso la consapevolezza. La rimozione ci ha portato dritti ad un trentennio di declino morale e civile”, conclude. Vep/Int14
Feb 17, 2023
“Compito della politica e’ far diventare popolari le scelte giuste” Roma, 17 feb. (askanews) – “Negli ultimi decenni e’ prevalso il voto “contro” – destra e sinistra – a cui da ultimo si e’ affiancato il voto per moda”. E’ quanto scrive il segretario di Azione Carlo Calenda in una lettera al Corriere della Sera nella quale torna su quanto detto nei giorni scorsi ovvero che “il voto ad Attilio Fontana e’ incomprensibile dal punto di vista dei risultati di governo ottenuti nella gestione del covid”. E’ quanto scrive il segretario di Azione Carlo Calenda in una lettera al Corriere della Sera nella quale torna su quanto detto nei giorni scorsi ovvero che “il voto ad Attilio Fontana e’ incomprensibile dal punto di vista dei risultati di governo ottenuti nella gestione del covid”.

“Si votano i 5S quando va di moda il vaffa (contro i politici che pure abbiamo votato nelle precedenti elezioni); poi il ‘Capitano’ che promette ‘prima gli italiani’ (come se questa affermazione avesse una qualsiasi valenza programmatica) infine la Giorgia nazionale del ‘sono una madre, sono cristiana’ (anche questo, uno slogan non esattamente pregno di significato politico). Consensi fondati sul nulla e che rapidamente tornano al nulla appena i protagonisti vengono a noia agli elettori. Il voto e’ diventato insomma per una parte della popolazione l’equivalente del televoto al Festival di Sanremo”, spiega. “E non e’ un caso che Sanremo sia diventato l’unico evento ‘politico’ seguito da dieci milioni di italiani. Insomma tra voto ‘contro’ e ‘televoto’ l’unica cosa che le elezioni non sono davvero piu’ e’ il meccanismo di scelta delle persone piu’ preparate per governare il Paese. Vi e’ infatti oramai – sottolinea – una totale separazione tra elezioni e governo. Mai dunque potrei usarle come scusa per giustificare un risultato non soddisfacente. Ma altra cosa e’ tacere su quello che e’ il problema fondamentale dei nostri tempi e del nostro Paese. Combattere questa deriva e’ precisamente la ragione per cui faccio politica”.

“Non condivido chi crede nell’ineluttabilita’ di questa situazione e suggerisce con superbia che ‘la politica deve essere in grado di fare scelte impopolari’. Credo invece che compito della politica sia far diventare popolari le scelte giuste. Ma ci riusciremo solo attraverso la consapevolezza. La rimozione ci ha portato dritti ad un trentennio di declino morale e civile”, conclude.

Vep/Int14