Napoli, madre e due bimbi in ospedale per intossicazione da monossido – askanews.it

Napoli, madre e due bimbi in ospedale per intossicazione da monossido

Roma, 17 feb. (askanews) – Due bambini, uno di appena due mesi e uno di sei anni, e la loro madre, sono stati assistiti al Centro di Medicina Iperbarica dell’ospedale Santobono di Napoli in seguito ad una grave intossicazione da monossido di carbonio e da fumi per l’utilizzo di una brace in un luogo non areato. La mamma ed i due piccoli sono arrivati nella notte tra giovedì e venerdì provenienti dal presidio Ospedaliero di Piedimonte Matese in codice rosso e sono stati immediatamente sottoposti a un trattamento con ossigeno iperbarico al termine del quale sono scesi i livelli della carbossiemoglobina nel sangue. Con un netto miglioramento delle funzioni vitali di tutti gli organi, specie di quello cerebrale. Il Centro di Medicina Iperbarica è diretto dal dottor Rosario Marco Infascelli. Al momento – si aggiunge – i tre pazienti sono in discrete condizioni, tuttavia, come da protocollo, saranno sottoposti a ulteriori cicli di trattamento in camera iperbarica per evitare la cosiddetta sindrome post-intervallare che si può verificare anche a un mese dall’intossicazione e che provoca gravi danni al tessuto cerebrale.
Feb 17, 2023
Al Santobono. “Fuori pericolo dopo cure in camera iperbarica”

Roma, 17 feb. (askanews) – Due bambini, uno di appena due mesi e uno di sei anni, e la loro madre, sono stati assistiti al Centro di Medicina Iperbarica dell’ospedale Santobono di Napoli in seguito ad una grave intossicazione da monossido di carbonio e da fumi per l’utilizzo di una brace in un luogo non areato.

La mamma ed i due piccoli sono arrivati nella notte tra giovedì e venerdì provenienti dal presidio Ospedaliero di Piedimonte Matese in codice rosso e sono stati immediatamente sottoposti a un trattamento con ossigeno iperbarico al termine del quale sono scesi i livelli della carbossiemoglobina nel sangue. Con un netto miglioramento delle funzioni vitali di tutti gli organi, specie di quello cerebrale.

Il Centro di Medicina Iperbarica è diretto dal dottor Rosario Marco Infascelli. Al momento – si aggiunge – i tre pazienti sono in discrete condizioni, tuttavia, come da protocollo, saranno sottoposti a ulteriori cicli di trattamento in camera iperbarica per evitare la cosiddetta sindrome post-intervallare che si può verificare anche a un mese dall’intossicazione e che provoca gravi danni al tessuto cerebrale.