E’ il banchiere delle Big Tech cinesi
Roma, 17 feb. (askanews) – Che fine ha fatto Bao Fan? Nel mondo economico e finanziario cinese ci si chiede questa cosa, dopo che la sua stessa societa’ – China Renaissance Holdings – ha comunicato alla Borsa di Hong Kong di non essere in grado di contattarlo.
Bao non e’ un personaggio qualunque. E’ uno degli uomini piu’ ricchi della Cina, ma soprattutto con la sua China Reinaissance e’ il banchiere che sta dietro la collocazione in borsa di alcuni dei giganti tech cinesi, a partire da Didi e Meituan. E il fatto che questa “scomparsa” sia arrivata in una fase in cui sempre piu’ evidente e’ la pressione delle autorita’ di Pechino sulle Big Tech ha fatto riflettere anche gli investitori: le azioni di China Renaissance sono crollate.
Il Board di China Renaissance, nella comunicazione, sostiene di non essere a conoscenza di informazioni le quali “indichino che la non disponibilita’ di Bao sia o possa essere collegata agli affari e/o a operazioni del gruppo”.
Nella comunicazione non e’ specificato da quanto tempo sia indisponibile Bao. Il rispettato giornale economico cinese Caixin ha riportato fonti interne che parlano di due giorni.
Un faro era stato comunque gia’ acceso su China Renaissance quando, a settembre dello scorso anno, l’allora presidente Cong Lin era stato fermato per un’indagine relativa a un suo precedente incarico nella banca statale ICBC. Al momento Cong non e’ piu’ indicato come parte del management di China Renaissance.
Quello di Bao non e’ il primo caso di “scomparsa” di miliardari cinesi. Tra i casi piu’ rilevanti, c’e’ quello del fondatore del gruppo Fosun, Guo Guangchang, che scomparve per diversi giorni nel 2015. O quello di Jack Ma, il fondatore di Alibaba, che scomparve dalla scena pubblica per tre mesi dopo aver fatto commenti critici nei confronti dei regolatori cinesi.
Cina, irraggiungibile miliardario Bao Fan, n.1 di China Renaissance
Roma, 17 feb. (askanews) – Che fine ha fatto Bao Fan? Nel mondo economico e finanziario cinese ci si chiede questa cosa, dopo che la sua stessa societa’ – China Renaissance Holdings – ha comunicato alla Borsa di Hong Kong di non essere in grado di contattarlo.
Bao non e’ un personaggio qualunque. E’ uno degli uomini piu’ ricchi della Cina, ma soprattutto con la sua China Reinaissance e’ il banchiere che sta dietro la collocazione in borsa di alcuni dei giganti tech cinesi, a partire da Didi e Meituan. E il fatto che questa “scomparsa” sia arrivata in una fase in cui sempre piu’ evidente e’ la pressione delle autorita’ di Pechino sulle Big Tech ha fatto riflettere anche gli investitori: le azioni di China Renaissance sono crollate.
Il Board di China Renaissance, nella comunicazione, sostiene di non essere a conoscenza di informazioni le quali “indichino che la non disponibilita’ di Bao sia o possa essere collegata agli affari e/o a operazioni del gruppo”.
Nella comunicazione non e’ specificato da quanto tempo sia indisponibile Bao. Il rispettato giornale economico cinese Caixin ha riportato fonti interne che parlano di due giorni.
Un faro era stato comunque gia’ acceso su China Renaissance quando, a settembre dello scorso anno, l’allora presidente Cong Lin era stato fermato per un’indagine relativa a un suo precedente incarico nella banca statale ICBC. Al momento Cong non e’ piu’ indicato come parte del management di China Renaissance.
Quello di Bao non e’ il primo caso di “scomparsa” di miliardari cinesi. Tra i casi piu’ rilevanti, c’e’ quello del fondatore del gruppo Fosun, Guo Guangchang, che scomparve per diversi giorni nel 2015. O quello di Jack Ma, il fondatore di Alibaba, che scomparve dalla scena pubblica per tre mesi dopo aver fatto commenti critici nei confronti dei regolatori cinesi.