Milano, 16 feb. (askanews) – “L’assoluzione per me è stato veramente mettere un punto che aspettavo da tantissimi anni, dopo tanti anni di sofferenza. E da oggi mi sento di poter ricominciare finalmente a vivere la mia vita da donna libera”. A parlare è Karima el Mahroug, la giovane donna conosciuta con il soprannome di “Ruby Rubacuori” all’indomani della sentenza d’assoluzione nel processo Ruby-ter per lo scandalo delle “olgettine” e delle “cene eleganti” nella villa dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Non ho avuto modo di sentirlo, ieri non era tra le mie priorità. La prima persona che ho chiamato è stata mia mamma , la seconda è stata il mio compagno e poi ho sentito mia figlia”. Oggi Karima è una donna di trent’anni che vuole lasciarsi definitivamente alle spalle il “bunga bunga” e il suo passato difficile che ha raccontato nel libro “Karima”, scritto a 4 mani con la giornalista Raffaella Cosentino e disponibile su Amazon; una storia che parte dal passato e dalle vicende giudiziarie per raccontare chi è la Karima di oggi. “Karima oggi – ha spiegato – è una donna un po’ a pezzi, un po’ stropicciata che cerca di rimettersi in sesto e che cerca di trovare ancora della forza e che spera di chiudere completamentecon tutto questo capitolo e di poter ricominciare, partendo da zero, con una nuova vita, senza più quel marchio della ‘prostituta’ e senza più strumentalizzazioni da parte di nessuno”. Karima non rinnega le serate ad Arcore, le 6 “cene eleganti” e l’amicizia con Berlusconi a cui, ha spiegato, deve riconoscenza per averla aiutata anche economicamente e sempre trattata con rispetto “ma quei cinque milioni di euro – ha ribadito – non li ho mai presi”. “I fantomatici cinque milioni no, non li ho mai presi. Mai avuti quei soldi lì”." /> Milano, 16 feb. (askanews) – “L’assoluzione per me è stato veramente mettere un punto che aspettavo da tantissimi anni, dopo tanti anni di sofferenza. E da oggi mi sento di poter ricominciare finalmente a vivere la mia vita da donna libera”. A parlare è Karima el Mahroug, la giovane donna conosciuta con il soprannome di “Ruby Rubacuori” all’indomani della sentenza d’assoluzione nel processo Ruby-ter per lo scandalo delle “olgettine” e delle “cene eleganti” nella villa dell’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. “Non ho avuto modo di sentirlo, ieri non era tra le mie priorità. La prima persona che ho chiamato è stata mia mamma , la seconda è stata il mio compagno e poi ho sentito mia figlia”. Oggi Karima è una donna di trent’anni che vuole lasciarsi definitivamente alle spalle il “bunga bunga” e il suo passato difficile che ha raccontato nel libro “Karima”, scritto a 4 mani con la giornalista Raffaella Cosentino e disponibile su Amazon; una storia che parte dal passato e dalle vicende giudiziarie per raccontare chi è la Karima di oggi. “Karima oggi – ha spiegato – è una donna un po’ a pezzi, un po’ stropicciata che cerca di rimettersi in sesto e che cerca di trovare ancora della forza e che spera di chiudere completamentecon tutto questo capitolo e di poter ricominciare, partendo da zero, con una nuova vita, senza più quel marchio della ‘prostituta’ e senza più strumentalizzazioni da parte di nessuno”. Karima non rinnega le serate ad Arcore, le 6 “cene eleganti” e l’amicizia con Berlusconi a cui, ha spiegato, deve riconoscenza per averla aiutata anche economicamente e sempre trattata con rispetto “ma quei cinque milioni di euro – ha ribadito – non li ho mai presi”. “I fantomatici cinque milioni no, non li ho mai presi. Mai avuti quei soldi lì”." />