Roma, 15 feb. (askanews) – “Un anno di tempo, che è partito dal primo gennaio 2023 per la proposta al Parlamento per quali materie siano suscettibili dei Livelli essenziali delle prestazioni e a seguire la definizione di quali siano i livelli essenziali e la relativa costi e fabbisogni standard”: così Roberto Calderoli, intervistato per la puntata di Porta a Porta che andrà in onda domani su Rai1, ha descritto i tempi di conclusione dell’iter del suo disegno di legge per l’autonomia regionale differenziata. “Io – ha spiegato il ministro leghista per gli Affari regionali e le autonomie – ho previsto un anno per l’approvazione della legge in Parlamento e in parallelo un anno per la definizione dei Lep costi e fabbisogni standard. Quindi: inizio 2024 la possibilità che ciascuna regione richieda una materia o una parte di queste e non vuol dire che questa materia verrà garantita a quella regione. Cio sarà un negoziato fra regione e governo, il governo che dovrà dire sì, dopo di che già sulla proposta deve esserci un atto di indirizzo del Parlamento e poi è il Parlamento che deve decidere a maggioranza assoluta. Non è come viene proposto che una regione chiede e poi automaticamente viene: c’è un passaggio del Governo, due passaggi parlamentari, dopo di che questa ulteriore funzione o una parte di essa – ha concluso Calderoli – potrà essere attribuita alla regione”." /> Roma, 15 feb. (askanews) – “Un anno di tempo, che è partito dal primo gennaio 2023 per la proposta al Parlamento per quali materie siano suscettibili dei Livelli essenziali delle prestazioni e a seguire la definizione di quali siano i livelli essenziali e la relativa costi e fabbisogni standard”: così Roberto Calderoli, intervistato per la puntata di Porta a Porta che andrà in onda domani su Rai1, ha descritto i tempi di conclusione dell’iter del suo disegno di legge per l’autonomia regionale differenziata. “Io – ha spiegato il ministro leghista per gli Affari regionali e le autonomie – ho previsto un anno per l’approvazione della legge in Parlamento e in parallelo un anno per la definizione dei Lep costi e fabbisogni standard. Quindi: inizio 2024 la possibilità che ciascuna regione richieda una materia o una parte di queste e non vuol dire che questa materia verrà garantita a quella regione. Cio sarà un negoziato fra regione e governo, il governo che dovrà dire sì, dopo di che già sulla proposta deve esserci un atto di indirizzo del Parlamento e poi è il Parlamento che deve decidere a maggioranza assoluta. Non è come viene proposto che una regione chiede e poi automaticamente viene: c’è un passaggio del Governo, due passaggi parlamentari, dopo di che questa ulteriore funzione o una parte di essa – ha concluso Calderoli – potrà essere attribuita alla regione”." />