Roma, 14 feb. (askanews) – Associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico e per ricostituzione del disciolto partito fascista. Questa l’accusa principale che coinvolge 15 persone e che ha portato oggi i carabinieri del Ros ad eseguire in Sardegna tre misure di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari, su decisione del gip di Cagliari, nell’ambito di un’indagine antiterrorismo coordinata dal procuratore aggiunto Guido Pani. In carcere a Badu’e Carros a Nuoro e a Oristano sono stati portati Ananio Manca, considerato il punto di riferimento di quello che si definiva ‘Fronte Legionario sardo´ e che si era radicalizzato durante un precedente periodo di detenzione, e i cugini Angelo e Niccolò Sulas. Agli indagati, che si stavano costituendo sotto forma di milizia sul modello degli indipendentisti corsi, sono attribuiti una serie di attentati con armi ed esplosivi a Torpè e in Baronia, nel 2019 (una media di due al mese) e fino al 2021, anche per invitare la popolazione a non votare, rapine e tentate rapine per autofinanziarsi e anche attività di spaccio di marijuana. Il blitz dei militari dell’Arma, denominato ‘Reazione’, è scattato all’alba di oggi. Hanno partecipato i carabinieri del R.O.S., in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili. I provvedimenti cautelari sono il risultato delle attività operate dal R.O.S. a seguito del rinvenimento, il 25 maggio 2019, nelle prossimità di alcuni edifici adibiti a seggio elettorale e personalità politiche locali, di alcuni proiettili cal. 7.65 allegati ad un volantino a firma di un sedicente Movimento Politico Reazionario (MPR) dal testo fortemente antieuropeista, anti-immigrazione e di ispirazione di destra sovranista, che invitava la popolazione al “NON VOTO” alle consultazioni elettorali europee del seguente 26 maggio 2019 e minacciava il “governo ed il parlamento”, in caso di mancata accettazione delle istanze espresse nel volantino stesso, di intraprendere “la lotta armata” attraverso “attentati alle sedi istituzionali di tutta Italia” e diffondendo “dati ed informazioni secretate dallo Stato” (al volantino veniva infatti allegata ulteriore eterogenea documentazione recuperata nel c.d. dark web). L’analisi operata dai Carabinieri del Ros in particolare nei confronti di alcuni dei temi del volantino a firma MPR nonché lo scambio informativo operato con il Comando Provinciale CC di Nuoro, permetteva non solo di inserire il grave evento in un più ampio contesto delittuoso che aveva visto il territorio della baronia oggetto di una vera e propria escalation di atti intimidatori (solo nel 2019 al ritmo di due attentati al mese solo nel circondario di Torpè rivolti in direzione di autorità politiche, sedi istituzionali, immigrati extracomunitari o semplici cittadini ai quali era stato imposto un clima di omertà finalizzato ad annichilire ogni forma di collaborazione con le autorità) ma soprattutto di evidenziare la presenza, proprio in quell’area, di numerose soggettività aderenti ad ideologie xenofobe e nostalgiche del disciolto Partito Fascista tra le quali spiccava Ananio Manca. Secondo l’impianto accusatorio, che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, proprio Manca era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti ad ideologie di estrema destra (tra cui spiccavano i cugini Angelo Sulas e Niccolò) con le quali mettere in atto azioni di lotta sul territorio utilizzando la violenza come forma di scontro politico. Così, dopo l’esperienza maturata sotto la sigla del Movimento Politico Reazionario, e dopo un periodo di militanza nella formazione politica di estrema destra Ultima Legione Italia (dalla quale veniva peraltro espulso perché ideologicamente troppo estremista), Manca – si sottolinea – aveva dato vita ad una nuova formazione politica dichiaratamente fascista, rigidamente strutturata, destinata a dotarsi di una “milizia”, con la volontà di operare azioni violente sul territorio sul modello degli “indipendentisti corsi” chiamata “Fronte Legionario Sardo” intorno la quale aveva riunito un numeroso gruppo di seguaci." />
Roma, 14 feb. (askanews) – Associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico e per ricostituzione del disciolto partito fascista. Questa l’accusa principale che coinvolge 15 persone e che ha portato oggi i carabinieri del Ros ad eseguire in Sardegna tre misure di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari, su decisione del gip di Cagliari, nell’ambito di un’indagine antiterrorismo coordinata dal procuratore aggiunto Guido Pani. In carcere a Badu’e Carros a Nuoro e a Oristano sono stati portati Ananio Manca, considerato il punto di riferimento di quello che si definiva ‘Fronte Legionario sardo´ e che si era radicalizzato durante un precedente periodo di detenzione, e i cugini Angelo e Niccolò Sulas. Agli indagati, che si stavano costituendo sotto forma di milizia sul modello degli indipendentisti corsi, sono attribuiti una serie di attentati con armi ed esplosivi a Torpè e in Baronia, nel 2019 (una media di due al mese) e fino al 2021, anche per invitare la popolazione a non votare, rapine e tentate rapine per autofinanziarsi e anche attività di spaccio di marijuana. Il blitz dei militari dell’Arma, denominato ‘Reazione’, è scattato all’alba di oggi. Hanno partecipato i carabinieri del R.O.S., in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili. I provvedimenti cautelari sono il risultato delle attività operate dal R.O.S. a seguito del rinvenimento, il 25 maggio 2019, nelle prossimità di alcuni edifici adibiti a seggio elettorale e personalità politiche locali, di alcuni proiettili cal. 7.65 allegati ad un volantino a firma di un sedicente Movimento Politico Reazionario (MPR) dal testo fortemente antieuropeista, anti-immigrazione e di ispirazione di destra sovranista, che invitava la popolazione al “NON VOTO” alle consultazioni elettorali europee del seguente 26 maggio 2019 e minacciava il “governo ed il parlamento”, in caso di mancata accettazione delle istanze espresse nel volantino stesso, di intraprendere “la lotta armata” attraverso “attentati alle sedi istituzionali di tutta Italia” e diffondendo “dati ed informazioni secretate dallo Stato” (al volantino veniva infatti allegata ulteriore eterogenea documentazione recuperata nel c.d. dark web). L’analisi operata dai Carabinieri del Ros in particolare nei confronti di alcuni dei temi del volantino a firma MPR nonché lo scambio informativo operato con il Comando Provinciale CC di Nuoro, permetteva non solo di inserire il grave evento in un più ampio contesto delittuoso che aveva visto il territorio della baronia oggetto di una vera e propria escalation di atti intimidatori (solo nel 2019 al ritmo di due attentati al mese solo nel circondario di Torpè rivolti in direzione di autorità politiche, sedi istituzionali, immigrati extracomunitari o semplici cittadini ai quali era stato imposto un clima di omertà finalizzato ad annichilire ogni forma di collaborazione con le autorità) ma soprattutto di evidenziare la presenza, proprio in quell’area, di numerose soggettività aderenti ad ideologie xenofobe e nostalgiche del disciolto Partito Fascista tra le quali spiccava Ananio Manca. Secondo l’impianto accusatorio, che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, proprio Manca era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti ad ideologie di estrema destra (tra cui spiccavano i cugini Angelo Sulas e Niccolò) con le quali mettere in atto azioni di lotta sul territorio utilizzando la violenza come forma di scontro politico. Così, dopo l’esperienza maturata sotto la sigla del Movimento Politico Reazionario, e dopo un periodo di militanza nella formazione politica di estrema destra Ultima Legione Italia (dalla quale veniva peraltro espulso perché ideologicamente troppo estremista), Manca – si sottolinea – aveva dato vita ad una nuova formazione politica dichiaratamente fascista, rigidamente strutturata, destinata a dotarsi di una “milizia”, con la volontà di operare azioni violente sul territorio sul modello degli “indipendentisti corsi” chiamata “Fronte Legionario Sardo” intorno la quale aveva riunito un numeroso gruppo di seguaci." /> Terrorismo, droga e fascismo: 15 indagati in Sardegna – askanews.it

Terrorismo, droga e fascismo: 15 indagati in Sardegna

Roma, 14 feb. (askanews) – Associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico e per ricostituzione del disciolto partito fascista. Questa l’accusa principale che coinvolge 15 persone e che ha portato oggi i carabinieri del Ros ad eseguire in Sardegna tre misure di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari, su decisione del gip di Cagliari, nell’ambito di un’indagine antiterrorismo coordinata dal procuratore aggiunto Guido Pani. In carcere a Badu’e Carros a Nuoro e a Oristano sono stati portati Ananio Manca, considerato il punto di riferimento di quello che si definiva ‘Fronte Legionario sardo´ e che si era radicalizzato durante un precedente periodo di detenzione, e i cugini Angelo e Niccolò Sulas. Agli indagati, che si stavano costituendo sotto forma di milizia sul modello degli indipendentisti corsi, sono attribuiti una serie di attentati con armi ed esplosivi a Torpè e in Baronia, nel 2019 (una media di due al mese) e fino al 2021, anche per invitare la popolazione a non votare, rapine e tentate rapine per autofinanziarsi e anche attività di spaccio di marijuana. Il blitz dei militari dell’Arma, denominato ‘Reazione’, è scattato all’alba di oggi. Hanno partecipato i carabinieri del R.O.S., in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili. I provvedimenti cautelari sono il risultato delle attività operate dal R.O.S. a seguito del rinvenimento, il 25 maggio 2019, nelle prossimità di alcuni edifici adibiti a seggio elettorale e personalità politiche locali, di alcuni proiettili cal. 7.65 allegati ad un volantino a firma di un sedicente Movimento Politico Reazionario (MPR) dal testo fortemente antieuropeista, anti-immigrazione e di ispirazione di destra sovranista, che invitava la popolazione al “NON VOTO” alle consultazioni elettorali europee del seguente 26 maggio 2019 e minacciava il “governo ed il parlamento”, in caso di mancata accettazione delle istanze espresse nel volantino stesso, di intraprendere “la lotta armata” attraverso “attentati alle sedi istituzionali di tutta Italia” e diffondendo “dati ed informazioni secretate dallo Stato” (al volantino veniva infatti allegata ulteriore eterogenea documentazione recuperata nel c.d. dark web). L’analisi operata dai Carabinieri del Ros in particolare nei confronti di alcuni dei temi del volantino a firma MPR nonché lo scambio informativo operato con il Comando Provinciale CC di Nuoro, permetteva non solo di inserire il grave evento in un più ampio contesto delittuoso che aveva visto il territorio della baronia oggetto di una vera e propria escalation di atti intimidatori (solo nel 2019 al ritmo di due attentati al mese solo nel circondario di Torpè rivolti in direzione di autorità politiche, sedi istituzionali, immigrati extracomunitari o semplici cittadini ai quali era stato imposto un clima di omertà finalizzato ad annichilire ogni forma di collaborazione con le autorità) ma soprattutto di evidenziare la presenza, proprio in quell’area, di numerose soggettività aderenti ad ideologie xenofobe e nostalgiche del disciolto Partito Fascista tra le quali spiccava Ananio Manca. Secondo l’impianto accusatorio, che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, proprio Manca era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti ad ideologie di estrema destra (tra cui spiccavano i cugini Angelo Sulas e Niccolò) con le quali mettere in atto azioni di lotta sul territorio utilizzando la violenza come forma di scontro politico. Così, dopo l’esperienza maturata sotto la sigla del Movimento Politico Reazionario, e dopo un periodo di militanza nella formazione politica di estrema destra Ultima Legione Italia (dalla quale veniva peraltro espulso perché ideologicamente troppo estremista), Manca – si sottolinea – aveva dato vita ad una nuova formazione politica dichiaratamente fascista, rigidamente strutturata, destinata a dotarsi di una “milizia”, con la volontà di operare azioni violente sul territorio sul modello degli “indipendentisti corsi” chiamata “Fronte Legionario Sardo” intorno la quale aveva riunito un numeroso gruppo di seguaci.
Feb 14, 2023
Inchiesta dei carabinieri del Ros

Roma, 14 feb. (askanews) – Associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico e per ricostituzione del disciolto partito fascista. Questa l’accusa principale che coinvolge 15 persone e che ha portato oggi i carabinieri del Ros ad eseguire in Sardegna tre misure di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari, su decisione del gip di Cagliari, nell’ambito di un’indagine antiterrorismo coordinata dal procuratore aggiunto Guido Pani. In carcere a Badu’e Carros a Nuoro e a Oristano sono stati portati Ananio Manca, considerato il punto di riferimento di quello che si definiva ‘Fronte Legionario sardo´ e che si era radicalizzato durante un precedente periodo di detenzione, e i cugini Angelo e Niccolò Sulas. Agli indagati, che si stavano costituendo sotto forma di milizia sul modello degli indipendentisti corsi, sono attribuiti una serie di attentati con armi ed esplosivi a Torpè e in Baronia, nel 2019 (una media di due al mese) e fino al 2021, anche per invitare la popolazione a non votare, rapine e tentate rapine per autofinanziarsi e anche attività di spaccio di marijuana.

Il blitz dei militari dell’Arma, denominato ‘Reazione’, è scattato all’alba di oggi. Hanno partecipato i carabinieri del R.O.S., in collaborazione con il Comando Provinciale Carabinieri di Nuoro, lo Squadrone Eliportato Cacciatori “Sardegna”, il 11° Nucleo Elicotteri di Elmas ed il Nucleo Cinofili. I provvedimenti cautelari sono il risultato delle attività operate dal R.O.S. a seguito del rinvenimento, il 25 maggio 2019, nelle prossimità di alcuni edifici adibiti a seggio elettorale e personalità politiche locali, di alcuni proiettili cal. 7.65 allegati ad un volantino a firma di un sedicente Movimento Politico Reazionario (MPR) dal testo fortemente antieuropeista, anti-immigrazione e di ispirazione di destra sovranista, che invitava la popolazione al “NON VOTO” alle consultazioni elettorali europee del seguente 26 maggio 2019 e minacciava il “governo ed il parlamento”, in caso di mancata accettazione delle istanze espresse nel volantino stesso, di intraprendere “la lotta armata” attraverso “attentati alle sedi istituzionali di tutta Italia” e diffondendo “dati ed informazioni secretate dallo Stato” (al volantino veniva infatti allegata ulteriore eterogenea documentazione recuperata nel c.d. dark web).

L’analisi operata dai Carabinieri del Ros in particolare nei confronti di alcuni dei temi del volantino a firma MPR nonché lo scambio informativo operato con il Comando Provinciale CC di Nuoro, permetteva non solo di inserire il grave evento in un più ampio contesto delittuoso che aveva visto il territorio della baronia oggetto di una vera e propria escalation di atti intimidatori (solo nel 2019 al ritmo di due attentati al mese solo nel circondario di Torpè rivolti in direzione di autorità politiche, sedi istituzionali, immigrati extracomunitari o semplici cittadini ai quali era stato imposto un clima di omertà finalizzato ad annichilire ogni forma di collaborazione con le autorità) ma soprattutto di evidenziare la presenza, proprio in quell’area, di numerose soggettività aderenti ad ideologie xenofobe e nostalgiche del disciolto Partito Fascista tra le quali spiccava Ananio Manca.

Secondo l’impianto accusatorio, che dovrà trovare conferma nei successivi gradi di giudizio, proprio Manca era diventato nel territorio polo aggregativo per numerose ulteriori soggettività aderenti ad ideologie di estrema destra (tra cui spiccavano i cugini Angelo Sulas e Niccolò) con le quali mettere in atto azioni di lotta sul territorio utilizzando la violenza come forma di scontro politico. Così, dopo l’esperienza maturata sotto la sigla del Movimento Politico Reazionario, e dopo un periodo di militanza nella formazione politica di estrema destra Ultima Legione Italia (dalla quale veniva peraltro espulso perché ideologicamente troppo estremista), Manca – si sottolinea – aveva dato vita ad una nuova formazione politica dichiaratamente fascista, rigidamente strutturata, destinata a dotarsi di una “milizia”, con la volontà di operare azioni violente sul territorio sul modello degli “indipendentisti corsi” chiamata “Fronte Legionario Sardo” intorno la quale aveva riunito un numeroso gruppo di seguaci.