“Serve nuovo gruppo dirigente, l’attuale si metta in panchina”
Firenze, 14 feb. (askanews) – “Quando non si gioca, si perde, in Lombardia e Lazio e’ l’ultimo capitolo di un disastro annunciato, iniziato con le politiche di settembre e proseguito con un congresso dai tempi infiniti, mentre il mondo va avanti. Dico ai dirigenti nazionali di stare un po’ in panchina, dopo averle perse tutte”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, parlando del proprio partito, il Pd, a Novaradio.
“Deve iniziare una fase nuova, e -aggiunge Mazzeo- speriamo che queste siano le ultime due di tante, troppe sconfitte, di questi anni. Questo gruppo dirigente, da Franceschini a Orlando, da Boccia a Bettini, ha perso il contatto con il Paese, con la realta’. Questo voto carica il congresso di una grande responsabilita’. Il Partito democratico deve ritrovare una sua identita’, tornare ad essere un partito aperto, plurale, a vocazione maggioritaria, che e’ l’idea che ha in testa Bonaccini. Il partito identitato, chiuso in se stesso, a cui pensa Schlein rischia di portarci ancora piu’ indietro. E su quseto sono molto, molto preoccupato.
Sulla possibilita’ che su temi come la scuola e la sanita’ possa nascere un’alleanza con Terzo Polo e Cinque Stelle, Mazzeo si mostra ottimista: “e’ necessario portare avanti battaglie comuni, mettendo da parte i personalismi”.
Pd, Mazzeo: se vince Schlein, rischio chiusura identitaria
Firenze, 14 feb. (askanews) – “Quando non si gioca, si perde, in Lombardia e Lazio e’ l’ultimo capitolo di un disastro annunciato, iniziato con le politiche di settembre e proseguito con un congresso dai tempi infiniti, mentre il mondo va avanti. Dico ai dirigenti nazionali di stare un po’ in panchina, dopo averle perse tutte”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, parlando del proprio partito, il Pd, a Novaradio.
“Deve iniziare una fase nuova, e -aggiunge Mazzeo- speriamo che queste siano le ultime due di tante, troppe sconfitte, di questi anni. Questo gruppo dirigente, da Franceschini a Orlando, da Boccia a Bettini, ha perso il contatto con il Paese, con la realta’. Questo voto carica il congresso di una grande responsabilita’. Il Partito democratico deve ritrovare una sua identita’, tornare ad essere un partito aperto, plurale, a vocazione maggioritaria, che e’ l’idea che ha in testa Bonaccini. Il partito identitato, chiuso in se stesso, a cui pensa Schlein rischia di portarci ancora piu’ indietro. E su quseto sono molto, molto preoccupato.
Sulla possibilita’ che su temi come la scuola e la sanita’ possa nascere un’alleanza con Terzo Polo e Cinque Stelle, Mazzeo si mostra ottimista: “e’ necessario portare avanti battaglie comuni, mettendo da parte i personalismi”.