Sentenza del tribunale di Roma. Concesse attenuanti generiche
Roma, 14 feb. (askanews) – Condanne per 4 anni di pena e risarcimenti da oltre 500mila euro. Questa la sentenza del tribunale di Roma per il crollo avvenuto al lungotevere Flaminio del 22 gennaio 2016 quando vennero già gli ultimi tre piani di una palazzina costruita negli anni Trenta, al civico 70. Agli imputati è contestato il reato di crollo colposo. In particolare l’architetto Massimo Canepa ha preso due anni, lui era il legale rappresentante della società che fece i lavori; un anno hanno avuto, invece, il progettista Roberto Mattei ed il titolare della ditta che curò la ristrutturazione, Pasquale Famà. Secondo la Procura l’intervento edile che ha determinato di fatto il collasso del sesto e del settimo piano dell’edificio avrebbe in breve tempo modificato l’assetto originario e compromesso la stabilità dell’immobile. Il giudice ha disposto provvisionali immediatamente esecutive in favore dei diversi danneggiati che si sono costituiti parte civile." /> Sentenza del tribunale di Roma. Concesse attenuanti generiche
Roma, 14 feb. (askanews) – Condanne per 4 anni di pena e risarcimenti da oltre 500mila euro. Questa la sentenza del tribunale di Roma per il crollo avvenuto al lungotevere Flaminio del 22 gennaio 2016 quando vennero già gli ultimi tre piani di una palazzina costruita negli anni Trenta, al civico 70. Agli imputati è contestato il reato di crollo colposo. In particolare l’architetto Massimo Canepa ha preso due anni, lui era il legale rappresentante della società che fece i lavori; un anno hanno avuto, invece, il progettista Roberto Mattei ed il titolare della ditta che curò la ristrutturazione, Pasquale Famà. Secondo la Procura l’intervento edile che ha determinato di fatto il collasso del sesto e del settimo piano dell’edificio avrebbe in breve tempo modificato l’assetto originario e compromesso la stabilità dell’immobile. Il giudice ha disposto provvisionali immediatamente esecutive in favore dei diversi danneggiati che si sono costituiti parte civile." /> Crollo palazzo a Roma, tre condanne e 500mila euro di risarcimenti – askanews.it

Crollo palazzo a Roma, tre condanne e 500mila euro di risarcimenti

Sentenza del tribunale di Roma. Concesse attenuanti generiche
Roma, 14 feb. (askanews) – Condanne per 4 anni di pena e risarcimenti da oltre 500mila euro. Questa la sentenza del tribunale di Roma per il crollo avvenuto al lungotevere Flaminio del 22 gennaio 2016 quando vennero già gli ultimi tre piani di una palazzina costruita negli anni Trenta, al civico 70. Agli imputati è contestato il reato di crollo colposo. In particolare l’architetto Massimo Canepa ha preso due anni, lui era il legale rappresentante della società che fece i lavori; un anno hanno avuto, invece, il progettista Roberto Mattei ed il titolare della ditta che curò la ristrutturazione, Pasquale Famà. Secondo la Procura l’intervento edile che ha determinato di fatto il collasso del sesto e del settimo piano dell’edificio avrebbe in breve tempo modificato l’assetto originario e compromesso la stabilità dell’immobile. Il giudice ha disposto provvisionali immediatamente esecutive in favore dei diversi danneggiati che si sono costituiti parte civile.
Feb 14, 2023
Sentenza del tribunale di Roma. Concesse attenuanti generiche

Sentenza del tribunale di Roma. Concesse attenuanti generiche

Roma, 14 feb. (askanews) – Condanne per 4 anni di pena e risarcimenti da oltre 500mila euro. Questa la sentenza del tribunale di Roma per il crollo avvenuto al lungotevere Flaminio del 22 gennaio 2016 quando vennero già gli ultimi tre piani di una palazzina costruita negli anni Trenta, al civico 70. Agli imputati è contestato il reato di crollo colposo. In particolare l’architetto Massimo Canepa ha preso due anni, lui era il legale rappresentante della società che fece i lavori; un anno hanno avuto, invece, il progettista Roberto Mattei ed il titolare della ditta che curò la ristrutturazione, Pasquale Famà. Secondo la Procura l’intervento edile che ha determinato di fatto il collasso del sesto e del settimo piano dell’edificio avrebbe in breve tempo modificato l’assetto originario e compromesso la stabilità dell’immobile. Il giudice ha disposto provvisionali immediatamente esecutive in favore dei diversi danneggiati che si sono costituiti parte civile.