Mentre banche continuano a stringere criteri erogazione del credito
Roma, 31 gen. (askanews) – La domanda di mutui da parte delle famiglie dell’area euro ha accusato il calo piu’ forte mai registrato nel terzo trimestre, a riflesso dei rialzi dei tassi operati dalla Bce assieme ai cali dei livelli di fiducia dei consumatori e al “deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare”. Lo riporta la Banca centrale europea con la sua indagine trimestrale sui criteri di concessione del credito bancario.
Secondo la rilevazione in generale si e’ verificato “un consistente inasprimento” sugli standard di concessione di credito da parte delle banche “per tutte le categorie di prestiti”. La domanda di prestiti da parte delle imprese e’ a sua volta diminuita mentre i tassi che la stessa Bce stabilisce hanno continuato a salire.
La fotografia scattata dall’ultima Bank Lending Survey mostra quanto sia gia’ pesante la ricaduta dell’inasprimento monetario operato dalla Bce in risposta all’alta inflazione: guardando ai presidenti storici la dinamica di stretta sui criteri di concessione del credito e’ stata la piu’ marcata dalla crisi sui debiti pubblici nel 2011.
In generale il 26% delle banche coinvolte nella indagine riportano un inasprimento dei criteri per l’erogazione di prestiti. Guardando alle famiglie, la quota di inasprimento sul credito al consumo e’ aumentata del 21% Quella sulle altre tipologie di prestiti del 17%. Sul primo trimestre le banche si attendono un ulteriore indebolimento della domanda di mutui.
Calo da record su domanda mutui eurozona dopo strette tassi Bce
Roma, 31 gen. (askanews) – La domanda di mutui da parte delle famiglie dell’area euro ha accusato il calo piu’ forte mai registrato nel terzo trimestre, a riflesso dei rialzi dei tassi operati dalla Bce assieme ai cali dei livelli di fiducia dei consumatori e al “deterioramento delle prospettive del mercato immobiliare”. Lo riporta la Banca centrale europea con la sua indagine trimestrale sui criteri di concessione del credito bancario.
Secondo la rilevazione in generale si e’ verificato “un consistente inasprimento” sugli standard di concessione di credito da parte delle banche “per tutte le categorie di prestiti”. La domanda di prestiti da parte delle imprese e’ a sua volta diminuita mentre i tassi che la stessa Bce stabilisce hanno continuato a salire.
La fotografia scattata dall’ultima Bank Lending Survey mostra quanto sia gia’ pesante la ricaduta dell’inasprimento monetario operato dalla Bce in risposta all’alta inflazione: guardando ai presidenti storici la dinamica di stretta sui criteri di concessione del credito e’ stata la piu’ marcata dalla crisi sui debiti pubblici nel 2011.
In generale il 26% delle banche coinvolte nella indagine riportano un inasprimento dei criteri per l’erogazione di prestiti. Guardando alle famiglie, la quota di inasprimento sul credito al consumo e’ aumentata del 21% Quella sulle altre tipologie di prestiti del 17%. Sul primo trimestre le banche si attendono un ulteriore indebolimento della domanda di mutui.