Fontana invoca autonomia sul tema, Moratti frena, Majorino chiude
Milano, 30 gen. (askanews) – Se la proposta del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di differenziare gli stipendi degli insegnanti in base al costo della vita nel luogo di insegnamento aveva gia’ acceso un fuoco di polemiche a livello nazionale, il presidente della Lombardia e ricandidato per il centrodestra, Attilio Fontana, ci ha buttato sopra benzina a livello regionale, estendendo l’ipotesi ad altre categorie, come quella dei medici: “Si’, e’ giusto prevedere la possibilita’ di incrementare gli stipendi, non dico su tutta la Lombardia, ma almeno su alcuni territori” ha detto a La Verita’.
L’idea, ha poi precisato, non e’ quella di agire solo in senso compensativo della maggiori spese sostenute, ma anche di incentivare l’offerta di lavoratori laddove questa risulti carente, per esempio quella dei medici di base nelle zone piu’ remote della regione. “Abbiamo chiesto al governo – ha proseguito Fontana – di poter avere un rapporto diretto con i medici di base, quelli che hanno una convenzione diretta col ministero. Potremmo gestire il loro stipendio direttamente, almeno per quelli che macinano chilometri in zone disagiate. Per loro dobbiamo mettere qualcosa sul piatto, e i soldi in piu’ siamo pronti a metterli noi come Regione: ma lo Stato finora ci ha detto di no”.
La soluzione, per Fontana, e’ quella dell’autonomia differenziata, alla quale il governo potrebbe dare un primo via libera gia’ in settimana, ma per l’ex vice di Fontana e oggi rivale nella corsa al Pirellone, Letizia Moratti, occorre fare prima chiarezza e distinguere le materie: “L’istruzione – ha ricordato a Tgcom24 la candidata civica e del Terzo Polo – e’ una competenza dello Stato e tale deve rimanere”. Poi “gli insegnanti si muovono da una regione all’altra quindi avere una differenza salariale senza un accordo sindacale mi sembra davvero difficile”. Che infine “si possa tenere conto di esigenze di costo della vita e’ un altro tema pero’ che non riguarda il tema dell’autonomia” ha osservato l’ex ministro dell’Istruzione.
Quanto al candidato di centrosinistra e M5s, Pierfrancesco Majorino, a suo parere e’ sbagliato alimentare una “guerra tra poveri” in fatto di salari. “I professori devono guadagnare di piu’ ovunque. Guadagnano veramente troppo poco, siamo tra gli ultimi in Europa. Credo che sui salari si debba fare una grande azione da parte di tutti, riguarda anche l’introduzione del salario minimo” ha detto a Canale 5. Poi “la contrattazione territoriale”, anche senza autonomia, “permette gia’ forme di integrazione. Ma dobbiamo evitare una guerra tra poveri. Voglio una politica salariale per tutti e voglio che questo tema venga messo in cima alle priorita’ del Paese” ha concluso l’europarlamentare del Pd.
##Regionali Lombardia, candidati divisi su più salario e istruzione
Milano, 30 gen. (askanews) – Se la proposta del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di differenziare gli stipendi degli insegnanti in base al costo della vita nel luogo di insegnamento aveva gia’ acceso un fuoco di polemiche a livello nazionale, il presidente della Lombardia e ricandidato per il centrodestra, Attilio Fontana, ci ha buttato sopra benzina a livello regionale, estendendo l’ipotesi ad altre categorie, come quella dei medici: “Si’, e’ giusto prevedere la possibilita’ di incrementare gli stipendi, non dico su tutta la Lombardia, ma almeno su alcuni territori” ha detto a La Verita’.
L’idea, ha poi precisato, non e’ quella di agire solo in senso compensativo della maggiori spese sostenute, ma anche di incentivare l’offerta di lavoratori laddove questa risulti carente, per esempio quella dei medici di base nelle zone piu’ remote della regione. “Abbiamo chiesto al governo – ha proseguito Fontana – di poter avere un rapporto diretto con i medici di base, quelli che hanno una convenzione diretta col ministero. Potremmo gestire il loro stipendio direttamente, almeno per quelli che macinano chilometri in zone disagiate. Per loro dobbiamo mettere qualcosa sul piatto, e i soldi in piu’ siamo pronti a metterli noi come Regione: ma lo Stato finora ci ha detto di no”.
La soluzione, per Fontana, e’ quella dell’autonomia differenziata, alla quale il governo potrebbe dare un primo via libera gia’ in settimana, ma per l’ex vice di Fontana e oggi rivale nella corsa al Pirellone, Letizia Moratti, occorre fare prima chiarezza e distinguere le materie: “L’istruzione – ha ricordato a Tgcom24 la candidata civica e del Terzo Polo – e’ una competenza dello Stato e tale deve rimanere”. Poi “gli insegnanti si muovono da una regione all’altra quindi avere una differenza salariale senza un accordo sindacale mi sembra davvero difficile”. Che infine “si possa tenere conto di esigenze di costo della vita e’ un altro tema pero’ che non riguarda il tema dell’autonomia” ha osservato l’ex ministro dell’Istruzione.
Quanto al candidato di centrosinistra e M5s, Pierfrancesco Majorino, a suo parere e’ sbagliato alimentare una “guerra tra poveri” in fatto di salari. “I professori devono guadagnare di piu’ ovunque. Guadagnano veramente troppo poco, siamo tra gli ultimi in Europa. Credo che sui salari si debba fare una grande azione da parte di tutti, riguarda anche l’introduzione del salario minimo” ha detto a Canale 5. Poi “la contrattazione territoriale”, anche senza autonomia, “permette gia’ forme di integrazione. Ma dobbiamo evitare una guerra tra poveri. Voglio una politica salariale per tutti e voglio che questo tema venga messo in cima alle priorita’ del Paese” ha concluso l’europarlamentare del Pd.