Difenderci anche da aggressioni degli ultimi mesi
Napoli, 30 gen. (askanews) – “Dobbiamo difendere i nostri prodotti in Italia, in Europa, nel resto del mondo, dall’italian sounding piuttosto che da aggressioni come quelle che negli ultimi mesi abbiamo registrato e sulle etichettature condizionanti come il nutring score. Non lo riteniamo solo noi al Governo, ma e’ tutto il Parlamento a battersi per contrastare questo tipo di modello che non informa ma condiziona”. Cosi’ il ministro dell’Agricoltura e della Sovranita’ alimentare Francesco Lollobrigida, nel videomessaggio inviato a Napoli alla presentazione della guida “Il Mezzogiorno bello e buono” lanciata da Invitalia e Gambero Rosso. Il ministro evidenzia che “in tutto il mondo e’ la nostra qualita’ che viene invidiata e copiata, cercando poi di trasmettere alle persone che consumano un prodotto che quel prodotto e’ di qualita’ attraverso i nostri simboli, il nostro tricolore e richiami ai nostri prodotti d’eccellenza. Dobbiamo cercare di fare sistema per difenderci ma anche per aggredire, in senso positivo, il mercato internazionale”. Lollobrigida ricorda che gia’ oggi l’Italia esporta “60 miliardi di prodotti agricoli legati all’enogastronomia. Sembra tanto, e’ tanto, ma possiamo fare ben di piu’ cercando di investire, l’abbiamo gia’ fatto nella Legge di stabilita, su questo settore. Abbiamo lavorato per cercare di rafforzare le nostre truppe di difesa e abbiamo valorizzato l’ispettorato nel controllo della qualita’ e nella repressione di frodi”. “Ci sono quasi 1000 ispettori che gireranno il territorio e lavoreranno anche con accordi internazionali, per esempio con i grandi distributori sulle reti, per evitare che possano essere utilizzati in maniera impropria e venduti su internet, ma anche sul territorio nazionale, i prodotti che non rispettano i disciplinari di produzione. Insomma dobbiamo garantire le persone che consumano prodotti italiani per il loro benessere e la loro salute ma anche per difendere le imprese dalla concorrenza sleale di chi utilizza i nostri marchi per violare la concorrenza” conclude Lollobrigida.
Lollobrigida: difendere nostri prodotti dall’italian sounding
Napoli, 30 gen. (askanews) – “Dobbiamo difendere i nostri prodotti in Italia, in Europa, nel resto del mondo, dall’italian sounding piuttosto che da aggressioni come quelle che negli ultimi mesi abbiamo registrato e sulle etichettature condizionanti come il nutring score. Non lo riteniamo solo noi al Governo, ma e’ tutto il Parlamento a battersi per contrastare questo tipo di modello che non informa ma condiziona”. Cosi’ il ministro dell’Agricoltura e della Sovranita’ alimentare Francesco Lollobrigida, nel videomessaggio inviato a Napoli alla presentazione della guida “Il Mezzogiorno bello e buono” lanciata da Invitalia e Gambero Rosso. Il ministro evidenzia che “in tutto il mondo e’ la nostra qualita’ che viene invidiata e copiata, cercando poi di trasmettere alle persone che consumano un prodotto che quel prodotto e’ di qualita’ attraverso i nostri simboli, il nostro tricolore e richiami ai nostri prodotti d’eccellenza. Dobbiamo cercare di fare sistema per difenderci ma anche per aggredire, in senso positivo, il mercato internazionale”. Lollobrigida ricorda che gia’ oggi l’Italia esporta “60 miliardi di prodotti agricoli legati all’enogastronomia. Sembra tanto, e’ tanto, ma possiamo fare ben di piu’ cercando di investire, l’abbiamo gia’ fatto nella Legge di stabilita, su questo settore. Abbiamo lavorato per cercare di rafforzare le nostre truppe di difesa e abbiamo valorizzato l’ispettorato nel controllo della qualita’ e nella repressione di frodi”. “Ci sono quasi 1000 ispettori che gireranno il territorio e lavoreranno anche con accordi internazionali, per esempio con i grandi distributori sulle reti, per evitare che possano essere utilizzati in maniera impropria e venduti su internet, ma anche sul territorio nazionale, i prodotti che non rispettano i disciplinari di produzione. Insomma dobbiamo garantire le persone che consumano prodotti italiani per il loro benessere e la loro salute ma anche per difendere le imprese dalla concorrenza sleale di chi utilizza i nostri marchi per violare la concorrenza” conclude Lollobrigida.