“Grave estromissione di chi rappresenta 1.800 persone”
Roma, 30 gen. (askanews) – “Se sulla questione del rilancio a tutto tondo dell’ex Ilva sono moltissimi i nervi scoperti, oggi dobbiamo registrare l’esclusione di una sigla sindacale molto presente tra i lavoratori coinvolti nella vertenza ex Ilva dall’incontro tra parti sociali e rappresentanti di Acciaierie d’Italia. Un fatto grave, che si traduce nell’ingiustificabile estromissione di chi rappresenta 1.800 persone tra dipendenti di Acciaierie e lavoratori dell’ex Ilva in A.S”. Lo dichiara in una nota Ubaldo Pagano, deputato pugliese e capogruppo Pd in commissione Bilancio a Montecitorio.
“Una decisione – osserva – che lede il diritto alla rappresentanza di tante persone e dimostra come una parte di chi siede a quel tavolo e’ profondamente inadeguata a gestire questa situazione tanto complessa. Da questo tavolo ci aspettiamo concreti passi avanti su tutta la questione e soprattutto che non si mortifichi nessuno degli interessi costituzionalmente tutelati. Ma partire dovendo parlare delle esclusioni non ci lascia fiduciosi”, conclude Pagano.
Ex Ilva, Pagano (Pd): esclusione Usb non serve a nessun obiettivo
Roma, 30 gen. (askanews) – “Se sulla questione del rilancio a tutto tondo dell’ex Ilva sono moltissimi i nervi scoperti, oggi dobbiamo registrare l’esclusione di una sigla sindacale molto presente tra i lavoratori coinvolti nella vertenza ex Ilva dall’incontro tra parti sociali e rappresentanti di Acciaierie d’Italia. Un fatto grave, che si traduce nell’ingiustificabile estromissione di chi rappresenta 1.800 persone tra dipendenti di Acciaierie e lavoratori dell’ex Ilva in A.S”. Lo dichiara in una nota Ubaldo Pagano, deputato pugliese e capogruppo Pd in commissione Bilancio a Montecitorio.
“Una decisione – osserva – che lede il diritto alla rappresentanza di tante persone e dimostra come una parte di chi siede a quel tavolo e’ profondamente inadeguata a gestire questa situazione tanto complessa. Da questo tavolo ci aspettiamo concreti passi avanti su tutta la questione e soprattutto che non si mortifichi nessuno degli interessi costituzionalmente tutelati. Ma partire dovendo parlare delle esclusioni non ci lascia fiduciosi”, conclude Pagano.