Installazione realizzata dall’universita’ Federico II
Roma, 29 gen. (askanews) – Un ricordo del poeta, scrittore, autore e regista Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario, e’ stato realizzato dalluniversita’ Federico II di Napoli e sara’ visitabile fino al 31 marzo. Quattro cabine insonorizzate, le cui sagome richiamano le P dell’acronimo del poeta, che consentono di entrare in una dimensione puramente auditiva, offrirsi all’atto dell’ascolto, seguendo un percorso non prestabilito. Un progetto ideato dal Dipartimento di Studi Umanistici e frutto della collaborazione con il Dipartimento di Architettura che vuole mettere al centro un aspetto solitamente trascurato, quello della voce di Pasolini.
“Il Dipartimento di Studi Umanistici ha realizzato delle edizioni critiche di registrazioni di Pasolini – spiega Andrea Mazzucchi, direttore Dsu – Letture, interviste, dichiarazioni sono raccolte in alcune installazioni che hanno lo scopo di mostrare come nel fascino di Pasolini ci sia un elemento cruciale che e’ quello della voce, dei suoi ritmi. Il significato dei suoi testi e delle sue interviste sta anche nella dimensione fonica, sonora, che restituisce tutta la scabrosita’ urticante di Pierpaolo Pasolini. Molteplici incarnazioni dell’opera di Pasolini risuonano con diverse frequenze nella loro forma immateriale, flatus vocis, che le trasforma in ‘tracce’ di un discorso battente oltre i confini di cio’ che si puo’ vedere, per ribadire che “non c’e’ altra poesia che l’azione reale”.
Ninetto Davoli ha detto durante la inaugurazione: “La mia Universita’ era Pier Paolo. Non c’e’ posto migliore dell’Universita’ di Napoli per ricordare Pasolini. Il legame che c’era tra Napoli e Pier Paolo e’ stato fondamentale, Napoli per lui era Napoli. La amava, era un mondo che gli piaceva molto. Le persone vere, i sorrisi, i vicoli, i borghi, la gente”.
L’intelligenza e la passione di quello che Pasolini ha detto passano attraverso il tono, le modulazioni, le inflessioni, la misura del suo parlato. Il timbro sottile e preciso con cui egli ha rivestito i suoi versi e i suoi pensieri, in occasioni pubbliche e private, penetra l’ascoltatore, condizionandone l’immaginario. ‘Comizi’ ripropone il fascino delle sue parole.
Cultura, a Napoli si ricordano i 100 anni di Pier Paolo Pasolini
Roma, 29 gen. (askanews) – Un ricordo del poeta, scrittore, autore e regista Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario, e’ stato realizzato dalluniversita’ Federico II di Napoli e sara’ visitabile fino al 31 marzo. Quattro cabine insonorizzate, le cui sagome richiamano le P dell’acronimo del poeta, che consentono di entrare in una dimensione puramente auditiva, offrirsi all’atto dell’ascolto, seguendo un percorso non prestabilito. Un progetto ideato dal Dipartimento di Studi Umanistici e frutto della collaborazione con il Dipartimento di Architettura che vuole mettere al centro un aspetto solitamente trascurato, quello della voce di Pasolini.
“Il Dipartimento di Studi Umanistici ha realizzato delle edizioni critiche di registrazioni di Pasolini – spiega Andrea Mazzucchi, direttore Dsu – Letture, interviste, dichiarazioni sono raccolte in alcune installazioni che hanno lo scopo di mostrare come nel fascino di Pasolini ci sia un elemento cruciale che e’ quello della voce, dei suoi ritmi. Il significato dei suoi testi e delle sue interviste sta anche nella dimensione fonica, sonora, che restituisce tutta la scabrosita’ urticante di Pierpaolo Pasolini. Molteplici incarnazioni dell’opera di Pasolini risuonano con diverse frequenze nella loro forma immateriale, flatus vocis, che le trasforma in ‘tracce’ di un discorso battente oltre i confini di cio’ che si puo’ vedere, per ribadire che “non c’e’ altra poesia che l’azione reale”.
Ninetto Davoli ha detto durante la inaugurazione: “La mia Universita’ era Pier Paolo. Non c’e’ posto migliore dell’Universita’ di Napoli per ricordare Pasolini. Il legame che c’era tra Napoli e Pier Paolo e’ stato fondamentale, Napoli per lui era Napoli. La amava, era un mondo che gli piaceva molto. Le persone vere, i sorrisi, i vicoli, i borghi, la gente”.
L’intelligenza e la passione di quello che Pasolini ha detto passano attraverso il tono, le modulazioni, le inflessioni, la misura del suo parlato. Il timbro sottile e preciso con cui egli ha rivestito i suoi versi e i suoi pensieri, in occasioni pubbliche e private, penetra l’ascoltatore, condizionandone l’immaginario. ‘Comizi’ ripropone il fascino delle sue parole.