Il deputato Pd recensisce volume di Licata-Sommario-Gabrieli-Giumelli
Roma, 27 gen. (askanews) – Questo libro “fornisce un ulteriore supporto alla tesi di quanti credono nello straordinario potenziale che potrebbe derivare dalle nostre grandi comunita’ residenti all’estero per lo sviluppo dell’Italia dei prossimi decenni”. Lo scrive il deputato del Pd Fabio Porta in articolo, pubblicato su “Comunita’ italiana”, in cui recensisce il libro “Scoprirsi italiani, i viaggi delle radici in Italia”, scritto e curato da Delfina Licata, Giuseppe Sommario, Marina Gabrieli e Riccardo Giumelli, appena pubblicato nel nostro Paese da Rubbettino.
“Questo libro-ricerca sul turismo delle radici”, spiega il parlamentare eletto nella Ripartizione America meridionale della Circoscrizione estero, “raccoglie e presenta i risultati di una ricerca che nel corso dei difficili anni della pandemia ha coinvolto in tutto il mondo quasi venticinquemila persone, delle quali oltre diecimila hanno risposto alle numerose e articolate di un questionario volto a conoscere il profilo del potenziale “turista delle radici italiane nel mondo”.
Gli autori, che “oltre ad essere studiosi ed esperti di emigrazione italiana nel mondo sono anche i promotori dell’Osservatorio delle radici italiane, iniziativa nata nell’ambito delle attivita’ del Tavolo tecnico istituito sul tema dal Ministero degli Esteri italiano”, hanno realizzato – scrive Porta – una ricerca che “conferma e fornisce un ulteriore supporto alla tesi di quanti credono nello straordinario potenziale che potrebbe derivare dalle nostre grandi comunita’ residenti all’estero per lo sviluppo dell’Italia dei prossimi decenni, soprattutto per quanto concerne la rivitalizzazione delle aree interne e dei piccoli borghi”.
Porta sostiene, citando Giuseppe Sommario, che “”I viaggi delle radici possono scrivere una pagina importante nella rinascita dell’Italia dell’osso: possono giocare un ruolo decisivo nel processo di ridefinizione dei rapporti tra partiti, restati, e luogo d’origine’. La ricerca arriva anche a quantificare questo potenziale; se il ‘target’ dei potenziali viaggiatori delle radici sono gli 80 milioni di italodiscendenti, oggi sarebbero almeno 24 milioni di persone in tutto il mondo che sarebbero pronte e disponibili a intraprendere il ‘viaggio della vita’ nei prossimi anni”.
Si tratterebbe, secondo il deputato del Partito democratico, eletto nella Ripartizione America meridionale della Circoscrizione estero, di “un turismo intelligente e sostenibile, contrariamente a quello massificato e ‘mordi e fuggi’ che spesso ha creato piu’ problemi che soluzioni alle nostre citta’ d’arte e alle stesse bellezze naturalistiche delle quali l’Italia e’ ricca”.
“‘Il turismo delle radici favorisce il desiderio, all’opposto, di culture of slow’ come sostiene il Professor Riccardo Giumelli, che aggiunge trattarsi “‘i un turismo slow, non solo alternativa al turismo veloce, ma risposta agli stress della speed societyi’. Un turismo interiore, anzi identitario – lo definisce il deputato Pd -, che al tempo stesso, secondo gli autori del libro puo’ essere l’artefice di una rinascita collettiva, in grado finalmente di promuovere quella necessaria riconciliazione tra le due Italie, quella dello stivale e quella che vive nel mondo grazie all’amore e alle ‘radici’ delle generazioni di italiani nati fuori dai confini nazionali”.
Insomma, secondo Porta, il libro-ricerca “Scoprirsi italiani, i viaggi delle radici in Italia” e’ “un progetto lungimirante e ambizioso, che avra’ successo se riuscira’ a coinvolgere in Italia e nel mondo tutti coloro che a vario titolo sono da anni impegnati a valorizzare l’incommensurabile patrimonio costituito dalla ricca e diffusa presenza delle nostre collettivita’, soprattutto di quelle piu’ lontane che proprio per questa distanza hanno coltivato un legame per certi versi piu’ profondo e autentico con i luoghi di partenza dei loro antenati”.
“Se l’Italia riuscira’ in questa impresa, senza cadere nel ricorrente rischio della burocratizzazione o del clientelismo ma puntando su competenze e innovazione – conclude l’articolo del deputato Pd, pubblicato sul numero di gennaio 2023 di ‘Comunita’ italiana’ – avra’ posto le condizioni per una forte ripresa economica fondata su radici profonde e quindi destinata a durare nel tempo”.
Porta: libro “Scoprirsi italiani” dimostra potenziale turismo radici
Roma, 27 gen. (askanews) – Questo libro “fornisce un ulteriore supporto alla tesi di quanti credono nello straordinario potenziale che potrebbe derivare dalle nostre grandi comunita’ residenti all’estero per lo sviluppo dell’Italia dei prossimi decenni”. Lo scrive il deputato del Pd Fabio Porta in articolo, pubblicato su “Comunita’ italiana”, in cui recensisce il libro “Scoprirsi italiani, i viaggi delle radici in Italia”, scritto e curato da Delfina Licata, Giuseppe Sommario, Marina Gabrieli e Riccardo Giumelli, appena pubblicato nel nostro Paese da Rubbettino.
“Questo libro-ricerca sul turismo delle radici”, spiega il parlamentare eletto nella Ripartizione America meridionale della Circoscrizione estero, “raccoglie e presenta i risultati di una ricerca che nel corso dei difficili anni della pandemia ha coinvolto in tutto il mondo quasi venticinquemila persone, delle quali oltre diecimila hanno risposto alle numerose e articolate di un questionario volto a conoscere il profilo del potenziale “turista delle radici italiane nel mondo”.
Gli autori, che “oltre ad essere studiosi ed esperti di emigrazione italiana nel mondo sono anche i promotori dell’Osservatorio delle radici italiane, iniziativa nata nell’ambito delle attivita’ del Tavolo tecnico istituito sul tema dal Ministero degli Esteri italiano”, hanno realizzato – scrive Porta – una ricerca che “conferma e fornisce un ulteriore supporto alla tesi di quanti credono nello straordinario potenziale che potrebbe derivare dalle nostre grandi comunita’ residenti all’estero per lo sviluppo dell’Italia dei prossimi decenni, soprattutto per quanto concerne la rivitalizzazione delle aree interne e dei piccoli borghi”.
Porta sostiene, citando Giuseppe Sommario, che “”I viaggi delle radici possono scrivere una pagina importante nella rinascita dell’Italia dell’osso: possono giocare un ruolo decisivo nel processo di ridefinizione dei rapporti tra partiti, restati, e luogo d’origine’. La ricerca arriva anche a quantificare questo potenziale; se il ‘target’ dei potenziali viaggiatori delle radici sono gli 80 milioni di italodiscendenti, oggi sarebbero almeno 24 milioni di persone in tutto il mondo che sarebbero pronte e disponibili a intraprendere il ‘viaggio della vita’ nei prossimi anni”.
Si tratterebbe, secondo il deputato del Partito democratico, eletto nella Ripartizione America meridionale della Circoscrizione estero, di “un turismo intelligente e sostenibile, contrariamente a quello massificato e ‘mordi e fuggi’ che spesso ha creato piu’ problemi che soluzioni alle nostre citta’ d’arte e alle stesse bellezze naturalistiche delle quali l’Italia e’ ricca”.
“‘Il turismo delle radici favorisce il desiderio, all’opposto, di culture of slow’ come sostiene il Professor Riccardo Giumelli, che aggiunge trattarsi “‘i un turismo slow, non solo alternativa al turismo veloce, ma risposta agli stress della speed societyi’. Un turismo interiore, anzi identitario – lo definisce il deputato Pd -, che al tempo stesso, secondo gli autori del libro puo’ essere l’artefice di una rinascita collettiva, in grado finalmente di promuovere quella necessaria riconciliazione tra le due Italie, quella dello stivale e quella che vive nel mondo grazie all’amore e alle ‘radici’ delle generazioni di italiani nati fuori dai confini nazionali”.
Insomma, secondo Porta, il libro-ricerca “Scoprirsi italiani, i viaggi delle radici in Italia” e’ “un progetto lungimirante e ambizioso, che avra’ successo se riuscira’ a coinvolgere in Italia e nel mondo tutti coloro che a vario titolo sono da anni impegnati a valorizzare l’incommensurabile patrimonio costituito dalla ricca e diffusa presenza delle nostre collettivita’, soprattutto di quelle piu’ lontane che proprio per questa distanza hanno coltivato un legame per certi versi piu’ profondo e autentico con i luoghi di partenza dei loro antenati”.
“Se l’Italia riuscira’ in questa impresa, senza cadere nel ricorrente rischio della burocratizzazione o del clientelismo ma puntando su competenze e innovazione – conclude l’articolo del deputato Pd, pubblicato sul numero di gennaio 2023 di ‘Comunita’ italiana’ – avra’ posto le condizioni per una forte ripresa economica fondata su radici profonde e quindi destinata a durare nel tempo”.