Il ministro si difende: non e’ mai stato messo indiscussione il contratto nazionale del mondo della scuola
Milano, 26 gen. (askanews) – L’ultima proposta del ministro Giuseppe Valditara per la scuola ha scatenato dure critiche, compattando il fronte delle opposizioni. Alla piattaforma di dialogo promossa da PwC e gruppo Gedi “Italia 2023: persone, lavoro, impresa”, il ministro aveva illustrato la sua proposta – rilanciata dal quotidiano La Repubblica: introdurre stipendi differenziati su base regionale per i professori. Da qui l’ulteriore ragionamento che apre ai finanziamenti privati; in estrema sintesi: la scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento, anche per coprire gli stipendi dei prof che potrebbero subire una differenziazione regionale e per trovarle ci sarebbero i finanziamenti privati. Non solo attraverso le tradizionali donazioni con benefici fiscali, fundraising, sponsorizzazioni – giudicate “insufficienti” – ma aprendo “nuove strade, anche sperimentali, di sinergia tra il sistema produttivo, la societa’ civile e la scuola”. Sia l’idea di una differenziazione salariale, che una tale apertura ai fondi privati ha scatenato le critiche. Che non si sono fermate, neanche dopo la precisazione dello stesso ministro dell’Istruzione e del Merito: “Non e’ mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud: ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse citta’ italiane. Insieme con sindacati e regioni si ragionera’ anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”.
Non solo le critiche non si sono esaurite ma hanno segnato una singolare unanimita’ nelle file dell’opposizione, dal M5s al Pd, da Italia Viva e Azione, a Verdi Sinistra.
“Valditara getta la maschera e descrive a chi avesse ancora qualche dubbio il modello che vuole realizzare questo governo: la scuola delle disuguaglianze.
Garantire stipendi piu’ alti al Nord perche’ il costo della vita e’ piu’ alto non ha nulla a che vedere con il merito, ne’ tiene conto degli sforzi enormi che molti docenti mettono in campo in contesti disagiati, dove la scuola rappresenta il principale presidio democratico. Quanto allo spalancare le porte ai soldi dei privati tramite sponsorizzazioni, siamo consci della carenza cronica di risorse, ma questo non puo’ portare a soluzioni che rischiano di aumentare il gap non solo tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferia e tra grandi e piccoli centri. Il disegno di Valditara ci inquieta: il suo piano e’ esattamente quello che gli contestammo in Parlamento e le sue parole ci stanno dando ragione. Vedremo le mosse concrete che mettera’ in campo ma una cosa e’ certa: il Movimento 5 Stelle sara’ al fianco del mondo della scuola per contrastare le derive disegualitarie, privatistiche e ideologiche di questo governo”, cosi’ i capigruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato e alla Camera Luca Pirondini e Anna Laura Orrico.
Moltissimi gli esponenti del Partito democratico che hanno attaccato la proposta. Tra loro la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein intervistata a L’Aria che tira su La7: “Questa destra sta svelando il suo volto: c’e’ l’idea di avere scuole dei ricchi e dimenticare le scuole dei poveri. Io credo, invece, che bisognerebbe incentivare e aumentare gli insegnanti che operano nei luoghi di confine e di marginalita’”.
Anna Ascani, vicepresidente della Camera e vicepresidente Pd (viceministra dell’istruzione nel governo Conte) ha sottolineato: “I problemi complessi hanno soluzioni complesse. L’idea che basti differenziare gli stipendi, premiando il nord a danno del sud, rivela il volto della destra, sempre lo stesso. Una destra che coltiva la diseguaglianza e odia la scuola. Gli stipendi degli insegnanti sono troppo bassi. Da nord e sud. Se il ministro vorra’ lavorare per alzarsi davvero, ci trovera’ al suo fianco. Se continuera’ a coltivare l’idea di una scuola sempre piu’ classista avra’ in noi un’opposizione durissima.” Anche Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva (sottosegretario di Stato al Miur con il governo Renzi) ha commentato duramente: “L’idea di stipendi differenziati per i professori enunciata dal ministro Valditara e’ una follia degna di un leghista della primissima ora: finirebbe per tradursi in una grande ingiustizia”. “E’ vero – ha aggiunto Faraone – che il costo della vita a Nord e’ piu’ alto rispetto al Meridione ma e’ altrettanto vero che il livello e la qualita’ dei servizi al Sud sono di gran lunga inferiori. Spero che il Presidente del Consiglio prenda presto le distanze dal suo ministro e il governo la smetta di tirar fuori idee per differenziare l’istruzione e dividere il Paese”.
Il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, ne approfitta anche per rilanciare contro un’altro progetto sul campo, rimarcando anche il terreno comune delle opposizioni: “Prima Calderoli con lo spacca Italia, poi Nordio con le bacchettate alla magistratura, ora Valditara con gli stipendi differenziati e l’ingresso dei privati nella scuola pubblica, che ne certificheranno la distruzione. Non siamo di fronte a scherzi di Carnevale ma ad un disegno sempre piu’ pericoloso della destra al governo, a cui forse e’ arrivato il momento che le opposizioni comincino a dare una risposta forte, decisa ed unitaria”.
Int14
Stipendi differenziati per i prof. L’opposizione si compatta contro la proposta di Valditara
Milano, 26 gen. (askanews) – L’ultima proposta del ministro Giuseppe Valditara per la scuola ha scatenato dure critiche, compattando il fronte delle opposizioni. Alla piattaforma di dialogo promossa da PwC e gruppo Gedi “Italia 2023: persone, lavoro, impresa”, il ministro aveva illustrato la sua proposta – rilanciata dal quotidiano La Repubblica: introdurre stipendi differenziati su base regionale per i professori. Da qui l’ulteriore ragionamento che apre ai finanziamenti privati; in estrema sintesi: la scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento, anche per coprire gli stipendi dei prof che potrebbero subire una differenziazione regionale e per trovarle ci sarebbero i finanziamenti privati. Non solo attraverso le tradizionali donazioni con benefici fiscali, fundraising, sponsorizzazioni – giudicate “insufficienti” – ma aprendo “nuove strade, anche sperimentali, di sinergia tra il sistema produttivo, la societa’ civile e la scuola”. Sia l’idea di una differenziazione salariale, che una tale apertura ai fondi privati ha scatenato le critiche. Che non si sono fermate, neanche dopo la precisazione dello stesso ministro dell’Istruzione e del Merito: “Non e’ mai stato messo in discussione il contratto nazionale del mondo della scuola, non ho mai parlato di compensi diversi fra Nord e Sud: ho solo riportato una problematica sollevata da alcune regioni riguardo il differente costo della vita nelle diverse citta’ italiane. Insieme con sindacati e regioni si ragionera’ anche di questo aspetto, per cercare soluzioni adeguate in favore di docenti e personale scolastico”.
Non solo le critiche non si sono esaurite ma hanno segnato una singolare unanimita’ nelle file dell’opposizione, dal M5s al Pd, da Italia Viva e Azione, a Verdi Sinistra.
“Valditara getta la maschera e descrive a chi avesse ancora qualche dubbio il modello che vuole realizzare questo governo: la scuola delle disuguaglianze.
Garantire stipendi piu’ alti al Nord perche’ il costo della vita e’ piu’ alto non ha nulla a che vedere con il merito, ne’ tiene conto degli sforzi enormi che molti docenti mettono in campo in contesti disagiati, dove la scuola rappresenta il principale presidio democratico. Quanto allo spalancare le porte ai soldi dei privati tramite sponsorizzazioni, siamo consci della carenza cronica di risorse, ma questo non puo’ portare a soluzioni che rischiano di aumentare il gap non solo tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferia e tra grandi e piccoli centri. Il disegno di Valditara ci inquieta: il suo piano e’ esattamente quello che gli contestammo in Parlamento e le sue parole ci stanno dando ragione. Vedremo le mosse concrete che mettera’ in campo ma una cosa e’ certa: il Movimento 5 Stelle sara’ al fianco del mondo della scuola per contrastare le derive disegualitarie, privatistiche e ideologiche di questo governo”, cosi’ i capigruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato e alla Camera Luca Pirondini e Anna Laura Orrico.
Moltissimi gli esponenti del Partito democratico che hanno attaccato la proposta. Tra loro la candidata alla segreteria del Pd Elly Schlein intervistata a L’Aria che tira su La7: “Questa destra sta svelando il suo volto: c’e’ l’idea di avere scuole dei ricchi e dimenticare le scuole dei poveri. Io credo, invece, che bisognerebbe incentivare e aumentare gli insegnanti che operano nei luoghi di confine e di marginalita’”.
Anna Ascani, vicepresidente della Camera e vicepresidente Pd (viceministra dell’istruzione nel governo Conte) ha sottolineato: “I problemi complessi hanno soluzioni complesse. L’idea che basti differenziare gli stipendi, premiando il nord a danno del sud, rivela il volto della destra, sempre lo stesso. Una destra che coltiva la diseguaglianza e odia la scuola. Gli stipendi degli insegnanti sono troppo bassi. Da nord e sud. Se il ministro vorra’ lavorare per alzarsi davvero, ci trovera’ al suo fianco. Se continuera’ a coltivare l’idea di una scuola sempre piu’ classista avra’ in noi un’opposizione durissima.” Anche Davide Faraone, deputato di Azione-Italia Viva (sottosegretario di Stato al Miur con il governo Renzi) ha commentato duramente: “L’idea di stipendi differenziati per i professori enunciata dal ministro Valditara e’ una follia degna di un leghista della primissima ora: finirebbe per tradursi in una grande ingiustizia”. “E’ vero – ha aggiunto Faraone – che il costo della vita a Nord e’ piu’ alto rispetto al Meridione ma e’ altrettanto vero che il livello e la qualita’ dei servizi al Sud sono di gran lunga inferiori. Spero che il Presidente del Consiglio prenda presto le distanze dal suo ministro e il governo la smetta di tirar fuori idee per differenziare l’istruzione e dividere il Paese”.
Il segretario nazionale di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra, ne approfitta anche per rilanciare contro un’altro progetto sul campo, rimarcando anche il terreno comune delle opposizioni: “Prima Calderoli con lo spacca Italia, poi Nordio con le bacchettate alla magistratura, ora Valditara con gli stipendi differenziati e l’ingresso dei privati nella scuola pubblica, che ne certificheranno la distruzione. Non siamo di fronte a scherzi di Carnevale ma ad un disegno sempre piu’ pericoloso della destra al governo, a cui forse e’ arrivato il momento che le opposizioni comincino a dare una risposta forte, decisa ed unitaria”.
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