Monni: “Lavoriamo al piano della transizione ecologica”
Firenze, 25 gen. (askanews) – Il 2022 e’ risultato in Toscana l’anno piu’ caldo dal 1955. L’anomalia di temperatura media, rispetto al recente periodo 1991-2020, e’ stata di +1,3 C, mentre rispetto agli anni 1961-1990 lo scarto e’ stato addirittura di +2,2 C. Per quanto riguarda le precipitazioni, il 2022 e’ stato altrettanto estremo, con lunghe serie siccitose. Nel complesso la Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit piu’ marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (gennaio-marzo e maggio-luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (agosto, settembre e dicembre). E’ il bilancio del clima toscano tracciato dal Lamma a presentato oggi in conferenza stampa, con l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni.
“Come Regione – spiega Monni – stiamo lavorando al Piano della transizione ecologica, che dara’ uno sguardo integrato a tutte le politiche che potranno avere effetti di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici. La lotta ai gas climalteranti invece avverra’ soprattutto attraverso due strumenti: il Piano della transizione energetica, che puntera’ molto sulla geotermia, risorsa rinnovabile che gia’ oggi produce il 35% dell’energia elettrica utilizzata in Toscana, che potra’ esser potenziata e rappresentare l’elemento forte di un mix energetico che vedra’ anche lo sviluppo dell’eolico di piccole dimensioni (con un limite massimo di 7 aerogeneratori) e sul fotovoltaico. Stiamo scrivendo una legge con molte semplificazioni, che potra’ dare una forte spinta in questa direzione. E naturalmente stiamo lavorando molto sul tema delle comunita’ energetiche, che tiene insieme il tema della giustizia climatica con quello della giustizia sociale, per contrastare eventuali forme speculative e rendere i cittadini protagonisti di questo cambiamento. Avremo a disposizione per questo 50 milioni di euro di fondi del Pnrrr per i Comuni sotto i 5.000 abitanti ed altri 20 milioni li metteremo a disposizione dai fondi POR per i Comuni sopra i 5.000 abitanti. La novita’, dunque, e’ che investiremo molti soldi stando attenti ad avere uno sguardo integrale, con attenzione agli effetti delle politiche messa in atto”, continua Monni.
Toscana, nei dati 2022 la conferma di come è cambiato il clima
Firenze, 25 gen. (askanews) – Il 2022 e’ risultato in Toscana l’anno piu’ caldo dal 1955. L’anomalia di temperatura media, rispetto al recente periodo 1991-2020, e’ stata di +1,3 C, mentre rispetto agli anni 1961-1990 lo scarto e’ stato addirittura di +2,2 C. Per quanto riguarda le precipitazioni, il 2022 e’ stato altrettanto estremo, con lunghe serie siccitose. Nel complesso la Toscana ha ricevuto solo il 13% in meno di pioggia rispetto agli anni precedenti (deficit piu’ marcato sulle province settentrionali, dove si arriva ad un -30%), ma la distribuzione delle piogge ha visto lunghe e intense fasi secche (gennaio-marzo e maggio-luglio), interrotte da brevi parentesi eccezionalmente piovose (agosto, settembre e dicembre). E’ il bilancio del clima toscano tracciato dal Lamma a presentato oggi in conferenza stampa, con l’assessore regionale all’Ambiente Monia Monni.
“Come Regione – spiega Monni – stiamo lavorando al Piano della transizione ecologica, che dara’ uno sguardo integrato a tutte le politiche che potranno avere effetti di mitigazione e contrasto ai cambiamenti climatici. La lotta ai gas climalteranti invece avverra’ soprattutto attraverso due strumenti: il Piano della transizione energetica, che puntera’ molto sulla geotermia, risorsa rinnovabile che gia’ oggi produce il 35% dell’energia elettrica utilizzata in Toscana, che potra’ esser potenziata e rappresentare l’elemento forte di un mix energetico che vedra’ anche lo sviluppo dell’eolico di piccole dimensioni (con un limite massimo di 7 aerogeneratori) e sul fotovoltaico. Stiamo scrivendo una legge con molte semplificazioni, che potra’ dare una forte spinta in questa direzione. E naturalmente stiamo lavorando molto sul tema delle comunita’ energetiche, che tiene insieme il tema della giustizia climatica con quello della giustizia sociale, per contrastare eventuali forme speculative e rendere i cittadini protagonisti di questo cambiamento. Avremo a disposizione per questo 50 milioni di euro di fondi del Pnrrr per i Comuni sotto i 5.000 abitanti ed altri 20 milioni li metteremo a disposizione dai fondi POR per i Comuni sopra i 5.000 abitanti. La novita’, dunque, e’ che investiremo molti soldi stando attenti ad avere uno sguardo integrale, con attenzione agli effetti delle politiche messa in atto”, continua Monni.