Nonno fascista e comunista, a teatro con Giancarlo Marinelli – askanews.it

Nonno fascista e comunista, a teatro con Giancarlo Marinelli

Roma, 23 gen. (askanews) – Nel giorno della Memoria, venerdi’ 27 gennaio alle 20.45, Giancarlo Marinelli, scrittore, regista e direttore artistico del Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico e del Teatro Comunale di Vicenza, sara’ in scena a Roma, al Teatro Ghione con un nuovo interessante lavoro tratto da un suo romanzo di qualche anno fa; si tratta di “Per questo mi chiamo Lorenzo” narrazione teatrale a partire da “Il silenzio di averti accanto”, edito da La Nave di Teseo nel 2019, un lavoro autobiografico sulla storia della sua famiglia e dei suoi nonni, che nel romanzo diventano due fratelli: Marino, un sindacalista che aderi’ al Fascismo e che rimase fedele ai suoi ideali fino alla fine e Almo, che scelse il Partito Comunista nella speranza di una rivoluzione che non sarebbe mai arrivata. Una storia vera di due fratelli che durante la Seconda Guerra Mondiale si fronteggiano drammaticamente sui lati opposti delle barricate. Ma accanto alle vicende della grande Storia, di particolare significato nei giorni che ricordano l’aberrazione della Shoah e delle folli leggi razziali del Fascismo, si fa luce il percorso di formazione dell’autore-io narrante (e recitante): l’uomo che non e’ piu’ un ragazzo e sta per diventare padre deve scegliere il nome per suo figlio che sta arrivando; vuole che il bambino abbia il nome dell’uomo piu’ giusto e per questo si mette a scandagliare le storie dei suoi fantasmi. A partire dall’ingresso in una Villa segnata da giorni mai passati nella loro lacerante tragicita’; li’, infatti, a seguito delle leggi razziali, un gruppo di ebrei vennero rinchiusi e poi deportati nei campi di concentramento. Tra di loro una giovane e bellissima ragazza di nome Ginevra. Che e’, e’ stata, e per sempre rimarra’ “pietra d’inciampo” al cuore per il comunista rivoluzionario di nome Almo e il fascista rivoluzionario di nome Marino. Decidendo di varcare la ruggine di quel cancello, decidera’ di affrontare la storia della sua famiglia, i suoi fantasmi mai pacificati, i suoi segreti sepolti, le sue inespresse iniquita’. Per uscirne diverso; un uomo, forse un padre, o qualcosa del genere. Ed ecco che anche un semplice nome puo’ essere un elemento di pacificazione con la Storia e il passato della sua famiglia. “Per questo mi chiamo Lorenzo” il nuovo lavoro teatrale di Marinelli, cosi’ come il romanzo da cui e’ tratto (“Il silenzio di averti accanto” e’ un verso del poeta Alfonso Gatto), sono molto piu’ dell’affresco storico di una famiglia borghese ai tempi della guerra civile: parlano a tutti perche’ ci dicono di noi, dei nostri desideri, dei nostri segreti. Una saga famigliare ha il passo spedito dell’epica e il respiro intimo della confessione, ardente come l’amore di un genitore per il figlio. La narrazione teatrale – un intenso lavoro di circa un’ora e mezza – viene proposta in data unica, come evento speciale, al Teatro Ghione di Roma venerdi’ 27 gennaio; in scena con Giancarlo Marinelli ci sara’ Giulia Pelliciari, attrice trevigiana; le multivisioni sono di Francesco Lopergolo, le luci di Gianluca Cioccolini, la regia di Giancarlo Marinelli.
Gen 23, 2023

Il 27 gennaio al Ghione a Roma “Per questo mi chiamo Lorenzo”

Roma, 23 gen. (askanews) – Nel giorno della Memoria, venerdi’ 27 gennaio alle 20.45, Giancarlo Marinelli, scrittore, regista e direttore artistico del Ciclo dei Classici al Teatro Olimpico e del Teatro Comunale di Vicenza, sara’ in scena a Roma, al Teatro Ghione con un nuovo interessante lavoro tratto da un suo romanzo di qualche anno fa; si tratta di “Per questo mi chiamo Lorenzo” narrazione teatrale a partire da “Il silenzio di averti accanto”, edito da La Nave di Teseo nel 2019, un lavoro autobiografico sulla storia della sua famiglia e dei suoi nonni, che nel romanzo diventano due fratelli: Marino, un sindacalista che aderi’ al Fascismo e che rimase fedele ai suoi ideali fino alla fine e Almo, che scelse il Partito Comunista nella speranza di una rivoluzione che non sarebbe mai arrivata. Una storia vera di due fratelli che durante la Seconda Guerra Mondiale si fronteggiano drammaticamente sui lati opposti delle barricate.

Ma accanto alle vicende della grande Storia, di particolare significato nei giorni che ricordano l’aberrazione della Shoah e delle folli leggi razziali del Fascismo, si fa luce il percorso di formazione dell’autore-io narrante (e recitante): l’uomo che non e’ piu’ un ragazzo e sta per diventare padre deve scegliere il nome per suo figlio che sta arrivando; vuole che il bambino abbia il nome dell’uomo piu’ giusto e per questo si mette a scandagliare le storie dei suoi fantasmi. A partire dall’ingresso in una Villa segnata da giorni mai passati nella loro lacerante tragicita’; li’, infatti, a seguito delle leggi razziali, un gruppo di ebrei vennero rinchiusi e poi deportati nei campi di concentramento. Tra di loro una giovane e bellissima ragazza di nome Ginevra. Che e’, e’ stata, e per sempre rimarra’ “pietra d’inciampo” al cuore per il comunista rivoluzionario di nome Almo e il fascista rivoluzionario di nome Marino.

Decidendo di varcare la ruggine di quel cancello, decidera’ di affrontare la storia della sua famiglia, i suoi fantasmi mai pacificati, i suoi segreti sepolti, le sue inespresse iniquita’.

Per uscirne diverso; un uomo, forse un padre, o qualcosa del genere. Ed ecco che anche un semplice nome puo’ essere un elemento di pacificazione con la Storia e il passato della sua famiglia.

“Per questo mi chiamo Lorenzo” il nuovo lavoro teatrale di Marinelli, cosi’ come il romanzo da cui e’ tratto (“Il silenzio di averti accanto” e’ un verso del poeta Alfonso Gatto), sono molto piu’ dell’affresco storico di una famiglia borghese ai tempi della guerra civile: parlano a tutti perche’ ci dicono di noi, dei nostri desideri, dei nostri segreti. Una saga famigliare ha il passo spedito dell’epica e il respiro intimo della confessione, ardente come l’amore di un genitore per il figlio.

La narrazione teatrale – un intenso lavoro di circa un’ora e mezza – viene proposta in data unica, come evento speciale, al Teatro Ghione di Roma venerdi’ 27 gennaio; in scena con Giancarlo Marinelli ci sara’ Giulia Pelliciari, attrice trevigiana; le multivisioni sono di Francesco Lopergolo, le luci di Gianluca Cioccolini, la regia di Giancarlo Marinelli.