Pais a Nordio: non considerare la Sardegna una servitù carceraria – askanews.it

Pais a Nordio: non considerare la Sardegna una servitù carceraria

Roma, 20 gen. (askanews) – “La Sardegna non puo’ essere considerata una servitu’ carceraria. Troppi detenuti in regime di 41 bis scontano la pena nelle carceri sarde provocando problemi di sovraffollamento, di sicurezza, di carenza di personale oltre ad un enorme impatto negativo sul territorio”. Lo sostiene il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais in una lettera inviata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il presidente Pais, dopo la cattura del latitante Matteo Messina Denaro, la cui detenzione inizialmente era stata programmata in un penitenziario isolano, ha colto l’occasione per aprire, ancora una volta, una riflessione sulla situazione insostenibile in cui versano le carceri sarde. “Sono numerosi i detenuti che scontano la pena in Sardegna con il regime dell’articolo 41 bis, soprattutto nel carcere sassarese di Bancali, con tutte le conseguenze che questo implica in termini di sicurezza nell’ambito di un territorio che, ormai da tempo, presenta forti segnali di crisi socio – economica e nel quale la situazione carceraria e’ fortemente critica, soprattutto per la grave carenza di personale e per il sovraffollamento”, scrive Pais. Il presidente del Consiglio regionale sottolinea nella lettera che la Sardegna non puo’ essere “terra di servitu’ e scorie” ma deve essere valorizzata per le potenzialita’ che offre in ambito naturalistico, culturale, storico – archeologico. “La condizione di isola non puo’ piu’ essere il presupposto per ‘ospitare’ tutto cio’ che e’ rifiutato dal resto del Paese, non puo’ costituire la sede naturale di cio’ che deve restare isolato”, continua la lettera. Pais ha espresso anche le congratulazioni alla magistratura, alle Forze dell’ordine e ai vertici degli apparati governativi per il lavoro che ha portato alla cattura del latitante Matteo Messina Denaro.
Gen 20, 2023

Presidente del Consiglio regionale

Roma, 20 gen. (askanews) – “La Sardegna non puo’ essere considerata una servitu’ carceraria. Troppi detenuti in regime di 41 bis scontano la pena nelle carceri sarde provocando problemi di sovraffollamento, di sicurezza, di carenza di personale oltre ad un enorme impatto negativo sul territorio”. Lo sostiene il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais in una lettera inviata al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.

Il presidente Pais, dopo la cattura del latitante Matteo Messina Denaro, la cui detenzione inizialmente era stata programmata in un penitenziario isolano, ha colto l’occasione per aprire, ancora una volta, una riflessione sulla situazione insostenibile in cui versano le carceri sarde.

“Sono numerosi i detenuti che scontano la pena in Sardegna con il regime dell’articolo 41 bis, soprattutto nel carcere sassarese di Bancali, con tutte le conseguenze che questo implica in termini di sicurezza nell’ambito di un territorio che, ormai da tempo, presenta forti segnali di crisi socio – economica e nel quale la situazione carceraria e’ fortemente critica, soprattutto per la grave carenza di personale e per il sovraffollamento”, scrive Pais.

Il presidente del Consiglio regionale sottolinea nella lettera che la Sardegna non puo’ essere “terra di servitu’ e scorie” ma deve essere valorizzata per le potenzialita’ che offre in ambito naturalistico, culturale, storico – archeologico.

“La condizione di isola non puo’ piu’ essere il presupposto per ‘ospitare’ tutto cio’ che e’ rifiutato dal resto del Paese, non puo’ costituire la sede naturale di cio’ che deve restare isolato”, continua la lettera.

Pais ha espresso anche le congratulazioni alla magistratura, alle Forze dell’ordine e ai vertici degli apparati governativi per il lavoro che ha portato alla cattura del latitante Matteo Messina Denaro.