Commesse su una nota piattaforma di e-commerce
Roma, 13 gen. (askanews) – Indagate quattro persone e sequestrati 439 mila euro. Questo l’esito di un’indagine condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Milano, che ha permesso di scoprire una truffa commessa su una nota piattaforma di e-commerce.
Le indagini, partite da una denuncia, hanno consentito di individuare la persona che, servendosi di vari account, poneva sistematicamente in prevendita carte da collezione “Pokemon”, appropriandosi delle somme pattuite con gli acquirenti, ai quali non veniva poi consegnato il bene, cosi’ esponendo la societa’ titolare della piattaforma nei confronti degli utenti.
I successivi accertamenti, svolti per ricostruire le transazioni su numerosi rapporti bancari e i contatti sulle utenze telefoniche e internet del sedicente venditore e di suoi collaboratori, hanno permesso di identificare i quattro responsabili, tutti residenti in provincia di Taranto.
A carico di uno degli indagati e’ stata altresi’ accertata una serie di azioni artificiose volte ad impedire l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme illecitamente percepite, anche mediante l’impiego di ulteriori persone fisiche e giuridiche interposte, nei cui confronti e’ ipotizzato il reato di riciclaggio.
Truffe online, indagate 4 persone e sequestrati 439mila euro
Roma, 13 gen. (askanews) – Indagate quattro persone e sequestrati 439 mila euro. Questo l’esito di un’indagine condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di finanza di Milano, che ha permesso di scoprire una truffa commessa su una nota piattaforma di e-commerce.
Le indagini, partite da una denuncia, hanno consentito di individuare la persona che, servendosi di vari account, poneva sistematicamente in prevendita carte da collezione “Pokemon”, appropriandosi delle somme pattuite con gli acquirenti, ai quali non veniva poi consegnato il bene, cosi’ esponendo la societa’ titolare della piattaforma nei confronti degli utenti.
I successivi accertamenti, svolti per ricostruire le transazioni su numerosi rapporti bancari e i contatti sulle utenze telefoniche e internet del sedicente venditore e di suoi collaboratori, hanno permesso di identificare i quattro responsabili, tutti residenti in provincia di Taranto.
A carico di uno degli indagati e’ stata altresi’ accertata una serie di azioni artificiose volte ad impedire l’identificazione della provenienza delittuosa delle somme illecitamente percepite, anche mediante l’impiego di ulteriori persone fisiche e giuridiche interposte, nei cui confronti e’ ipotizzato il reato di riciclaggio.