Vendite di cibo nei discount salite del 10,3%
Milano, 11 gen. (askanews) – A novembre 2022, rispetto al novembre di un anno prima, gli italiani hanno ridotto del 6,3% le quantita’ di prodotti alimentari acquistate mentre hanno speso il 6,6% in piu’ a causa dei rincari. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a novembre. Per Coldiretti la situazione di difficolta’ e’ resa evidente dal fatto che gli acquisti di alimentari nei discount alimentari segnano un +10,3% a valore.
Il risultato dei discount, osserva la Coldiretti, evidenzia la difficolta’ in cui si trovano le famiglie italiane che hanno speso quasi 13 miliardi in piu’ per acquistare cibi e bevande nel 2022. Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di piu’ sugli aumenti nel carrello ci sono la verdura che precede sul podio pane, pasta e riso e poi carne e salumi mentre al quarto posto la frutta precede il pesce, poi latte, formaggi e uova e quindi olio, burro e grassi.
Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione.
“Le difficolta’ delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese dove l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove piu’ di una azienda agricola su 10 (13%) e’ in una situazione cosi’ critica da portare alla cessazione dell’attivita’, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza di “raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa”. Un impegno che, conclude Prandini, “ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una piu’ equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali.
Coldiretti: a novembre tagli ad acquisti alimentari ma si è speso di più
Milano, 11 gen. (askanews) – A novembre 2022, rispetto al novembre di un anno prima, gli italiani hanno ridotto del 6,3% le quantita’ di prodotti alimentari acquistate mentre hanno speso il 6,6% in piu’ a causa dei rincari. E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti su dati Istat relativi al commercio al dettaglio a novembre. Per Coldiretti la situazione di difficolta’ e’ resa evidente dal fatto che gli acquisti di alimentari nei discount alimentari segnano un +10,3% a valore.
Il risultato dei discount, osserva la Coldiretti, evidenzia la difficolta’ in cui si trovano le famiglie italiane che hanno speso quasi 13 miliardi in piu’ per acquistare cibi e bevande nel 2022. Tra le categorie di prodotti che hanno pesato di piu’ sugli aumenti nel carrello ci sono la verdura che precede sul podio pane, pasta e riso e poi carne e salumi mentre al quarto posto la frutta precede il pesce, poi latte, formaggi e uova e quindi olio, burro e grassi.
Per difendersi dagli aumenti 8 italiani su 10 (81%) hanno preso l’abitudine di fare una lista ponderata degli acquisti da effettuare per mettere sotto controllo le spese d’impulso, secondo l’analisi Coldiretti/Censis che evidenzia come siano cambiati anche i luoghi della spesa con il 72% degli italiani che si reca e fa acquisti nei discount, mentre l’83% punta su prodotti in offerta, in promozione.
“Le difficolta’ delle famiglie si trasferiscono direttamente sulle imprese dove l’aumento dei costi di produzione colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne dove piu’ di una azienda agricola su 10 (13%) e’ in una situazione cosi’ critica da portare alla cessazione dell’attivita’, ma ben oltre 1/3 del totale nazionale (34%) si trova costretta in questo momento a lavorare in una condizione di reddito negativo per effetto dei rincari” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’esigenza di “raddoppiare da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa”. Un impegno che, conclude Prandini, “ha l’obiettivo di combattere la speculazione sui prezzi con una piu’ equa distribuzione del valore lungo la filiera per tutelare i consumatori ed il reddito degli agricoltori dalle pratiche sleali.