“Nel 2023 vorrei anche risolvere questione accessso a Medicina”
Firenze, 9 gen. (askanews) – “Mi piacerebbe lavorare sui contratti di ricerca, che sono spesso diversi per ricercatori italiani e ricercatori stranieri. Ci sono ricercatori” che, a parita’ di ruolo, “hanno contratti meno appaganti e soddisfacenti rispetto all’estero”. Lo ha detto il ministro dell’Univerita’ e della Ricerca, Anna Rita Bernini, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del conservatorio Cherubini, dell’Accademia della Belle Arti e dell’Isia, al Teatro Niccolini di Firenze. “Ci sono settori -ha aggiunto il ministro, sempre a proposito della ricerca- che parlano italiano nel mondo, come l’aerospazio. Ecco, e’ su questo che bisogna lavorare: creare le condizioni perche’ i nostri bravissimi studenti e i nostri bravissimi ricercatori siamo valorizzati come meritano”. Tra gli altri obiettivi del 2023, il ministro pone “cominciare a risolvere la questione dell’accesso alla Facolta’ di medicina” e garantire grazie ai fondi del Piano nazionale “un effettivo diritto allo studio, che e’ un diritto non un privilegio, attraverso le residenze universitarie che dobbiamo aumentare”. Si tratta, nel complesso, di “un programma piuttosto vasto. Pero’ ci diamo un orizzonte temporale di cinque anni. Direi che l’orizzonte e’ la legislatura”.
Università, Bernini: dobbiamo valorizzare contratti di ricerca
Firenze, 9 gen. (askanews) – “Mi piacerebbe lavorare sui contratti di ricerca, che sono spesso diversi per ricercatori italiani e ricercatori stranieri. Ci sono ricercatori” che, a parita’ di ruolo, “hanno contratti meno appaganti e soddisfacenti rispetto all’estero”. Lo ha detto il ministro dell’Univerita’ e della Ricerca, Anna Rita Bernini, a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del conservatorio Cherubini, dell’Accademia della Belle Arti e dell’Isia, al Teatro Niccolini di Firenze. “Ci sono settori -ha aggiunto il ministro, sempre a proposito della ricerca- che parlano italiano nel mondo, come l’aerospazio. Ecco, e’ su questo che bisogna lavorare: creare le condizioni perche’ i nostri bravissimi studenti e i nostri bravissimi ricercatori siamo valorizzati come meritano”. Tra gli altri obiettivi del 2023, il ministro pone “cominciare a risolvere la questione dell’accesso alla Facolta’ di medicina” e garantire grazie ai fondi del Piano nazionale “un effettivo diritto allo studio, che e’ un diritto non un privilegio, attraverso le residenze universitarie che dobbiamo aumentare”. Si tratta, nel complesso, di “un programma piuttosto vasto. Pero’ ci diamo un orizzonte temporale di cinque anni. Direi che l’orizzonte e’ la legislatura”.