Il patrimonio della canzone d’autore rivisitato in chiave jazz
Roma, 7 dic. (askanews) – I confini del jazz puro sembrano ormai troppo stretti per un artista del calibro di Danilo Rea che pure ha toccato i vertici del suo genere ma che ama spaziare affacciandosi non di rado in territori limitrofi: proprio come ha fatto in Take Zero, il suo ultimo progetto focalizzato sul mondo della canzone, nato dalla lunga e intensa collaborazione con Mina.
E sempre dalla comune collaborazione con Mina, nasce il Reset Trio che vede il celebre pianista in un brillante interplay con Massimo Moriconi al contrabbasso ed Ellade Bandini alla batteria. Un trio irresistibile che sara’ protagonista del concerto di martedi’ 13 dicembre all’Aula magna dell’Universita’ La Sapienza per il ciclo serale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc).
Un’alchimia, una grande intesa fra tre amici musicisti che, improvvisando, si perdono e si ritrovano in un continuo ed inaspettato gioco di celebri melodie reinterpretando in chiave jazz alcuni evergreen della canzone d’autore italiana e standard americani.
“Pur avendo, negli ultimi 20 anni, inciso molti dischi di Mina – ha spiegato Rea – abbiamo preferito affrontare la musica della Mina degli esordi, le canzoni che l’hanno resa famosa, scritte da grandissimi maestri – compositori e arrangiatori con cui abbiamo anche avuto la fortuna di lavorare – come Bruno Canfora, Ennio Morricone, Gianni Ferrio – maestri che vedevamo da bambini nella televisione in bianco e nero e nei grandi varieta’ del sabato sera, in cui spesso era presente anche Mina. Cio’ ci ha spinti ad affrontare un repertorio che non avevamo mai suonato con Mina, un repertorio che comprende canzoni tra le migliori che siano state scritte per lei
“Il mio linguaggio e’ fatto di passioni diverse che si mischiano. Utilizzo l’improvvisazione come un tramite per suonare qualsiasi cosa: un’operazione non molto diversa da quella che facevano i primi jazzisti afroamericani che, arrivati negli Stati Uniti, prendevano la musica dei grandi compositori dell’epoca (come Gershwin o Cole Porter) e la suonavano alla loro maniera, improvvisando. Questa pratica, che col tempo si e’ andata esaurendo, guida in parte il mio lavoro: reinterpretare. Prendo quello che mi piace e ci improvviso sopra”.
Il grande patrimonio musicale della canzone d’autore italiana degli ultimi 30 anni, rivisitato in chiave jazz: un appassionante e appassionato concerto dal vivo, in cui i tre musicisti coinvolgono il pubblico nel loro magico interplay. Esuberanze creative si fondono in ritmi e motivi che rievocano, come in un viaggio, la grande storia della musica italiana.
Il Reset Trio di Rea, Moriconi e Bandini alla Iuc con Take Zero
Roma, 7 dic. (askanews) – I confini del jazz puro sembrano ormai troppo stretti per un artista del calibro di Danilo Rea che pure ha toccato i vertici del suo genere ma che ama spaziare affacciandosi non di rado in territori limitrofi: proprio come ha fatto in Take Zero, il suo ultimo progetto focalizzato sul mondo della canzone, nato dalla lunga e intensa collaborazione con Mina.
E sempre dalla comune collaborazione con Mina, nasce il Reset Trio che vede il celebre pianista in un brillante interplay con Massimo Moriconi al contrabbasso ed Ellade Bandini alla batteria. Un trio irresistibile che sara’ protagonista del concerto di martedi’ 13 dicembre all’Aula magna dell’Universita’ La Sapienza per il ciclo serale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti (Iuc).
Un’alchimia, una grande intesa fra tre amici musicisti che, improvvisando, si perdono e si ritrovano in un continuo ed inaspettato gioco di celebri melodie reinterpretando in chiave jazz alcuni evergreen della canzone d’autore italiana e standard americani.
“Pur avendo, negli ultimi 20 anni, inciso molti dischi di Mina – ha spiegato Rea – abbiamo preferito affrontare la musica della Mina degli esordi, le canzoni che l’hanno resa famosa, scritte da grandissimi maestri – compositori e arrangiatori con cui abbiamo anche avuto la fortuna di lavorare – come Bruno Canfora, Ennio Morricone, Gianni Ferrio – maestri che vedevamo da bambini nella televisione in bianco e nero e nei grandi varieta’ del sabato sera, in cui spesso era presente anche Mina. Cio’ ci ha spinti ad affrontare un repertorio che non avevamo mai suonato con Mina, un repertorio che comprende canzoni tra le migliori che siano state scritte per lei
“Il mio linguaggio e’ fatto di passioni diverse che si mischiano. Utilizzo l’improvvisazione come un tramite per suonare qualsiasi cosa: un’operazione non molto diversa da quella che facevano i primi jazzisti afroamericani che, arrivati negli Stati Uniti, prendevano la musica dei grandi compositori dell’epoca (come Gershwin o Cole Porter) e la suonavano alla loro maniera, improvvisando. Questa pratica, che col tempo si e’ andata esaurendo, guida in parte il mio lavoro: reinterpretare. Prendo quello che mi piace e ci improvviso sopra”.
Il grande patrimonio musicale della canzone d’autore italiana degli ultimi 30 anni, rivisitato in chiave jazz: un appassionante e appassionato concerto dal vivo, in cui i tre musicisti coinvolgono il pubblico nel loro magico interplay. Esuberanze creative si fondono in ritmi e motivi che rievocano, come in un viaggio, la grande storia della musica italiana.