L’odissea di Massaro in docufilm “Peso morto” presentato a Modena
Modena, 6 dic. (askanews) – “I sentimenti che prova una persona in carcere da innocente sono soprattutto frustrazione, rabbia e qualsiasi tipo di sofferenza. Ma soprattutto la rabbia di aver subito un’ingiustizia. Dipende anche dal carattere di ognuno: c’e’ chi si abbandona, chi lotta, chi chiede aiuto a chiunque”. Cosi’, Angelo Massaro, che non ha mai perso la speranza. Nonostante i 21 anni trascorsi in cella a causa di un’intercettazione telefonica trascritta male e interpretata peggio.
“Io sono stato aiutato soprattutto dalla mia famiglia, ma anche dall’assurdita’ dell’accusa”, dice Massaro ad askanews. Una parola in dialetto pronunciata durante una normalissima telefonata alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente. Solo la caparbieta’ di Massaro e la sua lotta per avere una revisione del processo, riuscira’ a mettere fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore. Questa odissea umana e’ raccontata in “Peso Morto” il documentario realizzato dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone fondatori di Errorigiudiziari.com e dal regista Francesco Del Grosso. Il video – che ha gia’ vinto riconoscimenti prestigiosi tra cui il Premio della Fondazione Libero Bizzarri, tra le piu’ antiche e autorevoli rassegne sul documentario d’Italia – e’ stato presentato agli studenti del corso di Diritto penale dell’universita’ di Modena.
A loro Massaro ha raccontato i momenti piu’ difficili trascorsi dietro le sbarre: la lontananza dalla moglie e dai due figli, la rabbia nei confronti del pm e del giudice che lo ha condannato, lo yoga e la decisione di studiare giurisprudenza. “Venire a raccontare la mia storia agli studenti comporta comunque una sofferenza nel rivivere il mio passato. Non voglio dimenticare perche’ fa parte della mia vita. E’ importante raccontarlo a loro perche’ sono i futuri magistrati. E’ di importanza vitale perche’ decideranno futuri imputati, quindi penso che se un giorno faranno i magistrati lo faranno con attenzione”, ha detto Massaro.
Le ingiuste detenzioni e gli errori giudiziari sono una delle emergenze piu’ trascurate e sottovalutate in Italia che detiene un record negativo in Europa. Come spiega Maimone di Errorigiudiziari.com
“Negli ultimi trent’anni piu’ di 30mila persone sono finite in carcere innocenti e per questo risarciti, al ritmo di una media di mille all’anno, per una spesa in indennizzi e risarcimenti colossale: abbiamo gia’ oltrepassato la soglia dei 900 milioni di euro, significa una media di circa 30 milioni di euro l’anno, per una spesa pari a 55 euro per ogni minuto che passa. Dalle casse dello Stato escono 55 euro in indennizzi per queste persone finite in carcere da innocenti per ogni minuto”.
“Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato” racconta Massaro agli studenti.
“La giustizia vera esiste e io ne sono la prova. La giustizia italiana non e’ quella che mi ha condannato, quella che ha sbagliato. La giustizia in Italia e’ quella che mi ha assolto e che ha reso giustizia a un’ingiustizia che avevo subito”.
Servizio di Paolo Tomassone
Montaggio Alessandro Violante
Immagini askanews
In carcere 21 anni per un errore giudiziario, parla agli studenti
Modena, 6 dic. (askanews) – “I sentimenti che prova una persona in carcere da innocente sono soprattutto frustrazione, rabbia e qualsiasi tipo di sofferenza. Ma soprattutto la rabbia di aver subito un’ingiustizia. Dipende anche dal carattere di ognuno: c’e’ chi si abbandona, chi lotta, chi chiede aiuto a chiunque”. Cosi’, Angelo Massaro, che non ha mai perso la speranza. Nonostante i 21 anni trascorsi in cella a causa di un’intercettazione telefonica trascritta male e interpretata peggio.
“Io sono stato aiutato soprattutto dalla mia famiglia, ma anche dall’assurdita’ dell’accusa”, dice Massaro ad askanews. Una parola in dialetto pronunciata durante una normalissima telefonata alla moglie, diventa la prova regina dell’accusa di omicidio pur in assenza del cadavere, dell’arma e del movente. Solo la caparbieta’ di Massaro e la sua lotta per avere una revisione del processo, riuscira’ a mettere fine a una clamorosa ingiustizia che ha lasciato cicatrici indelebili nella mente e nel cuore. Questa odissea umana e’ raccontata in “Peso Morto” il documentario realizzato dai giornalisti Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone fondatori di Errorigiudiziari.com e dal regista Francesco Del Grosso. Il video – che ha gia’ vinto riconoscimenti prestigiosi tra cui il Premio della Fondazione Libero Bizzarri, tra le piu’ antiche e autorevoli rassegne sul documentario d’Italia – e’ stato presentato agli studenti del corso di Diritto penale dell’universita’ di Modena.
A loro Massaro ha raccontato i momenti piu’ difficili trascorsi dietro le sbarre: la lontananza dalla moglie e dai due figli, la rabbia nei confronti del pm e del giudice che lo ha condannato, lo yoga e la decisione di studiare giurisprudenza. “Venire a raccontare la mia storia agli studenti comporta comunque una sofferenza nel rivivere il mio passato. Non voglio dimenticare perche’ fa parte della mia vita. E’ importante raccontarlo a loro perche’ sono i futuri magistrati. E’ di importanza vitale perche’ decideranno futuri imputati, quindi penso che se un giorno faranno i magistrati lo faranno con attenzione”, ha detto Massaro.
Le ingiuste detenzioni e gli errori giudiziari sono una delle emergenze piu’ trascurate e sottovalutate in Italia che detiene un record negativo in Europa. Come spiega Maimone di Errorigiudiziari.com
“Negli ultimi trent’anni piu’ di 30mila persone sono finite in carcere innocenti e per questo risarciti, al ritmo di una media di mille all’anno, per una spesa in indennizzi e risarcimenti colossale: abbiamo gia’ oltrepassato la soglia dei 900 milioni di euro, significa una media di circa 30 milioni di euro l’anno, per una spesa pari a 55 euro per ogni minuto che passa. Dalle casse dello Stato escono 55 euro in indennizzi per queste persone finite in carcere da innocenti per ogni minuto”.
“Sto ancora aspettando le scuse di chi ha indagato su di me e di chi mi ha condannato” racconta Massaro agli studenti.
“La giustizia vera esiste e io ne sono la prova. La giustizia italiana non e’ quella che mi ha condannato, quella che ha sbagliato. La giustizia in Italia e’ quella che mi ha assolto e che ha reso giustizia a un’ingiustizia che avevo subito”.
Servizio di Paolo Tomassone
Montaggio Alessandro Violante
Immagini askanews